Sequestri e multe per la vendita di mascherine comprate in nero e rivendute a prezzi esorbitanti

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ASTI Rincari che arrivavano fino al 400 per cento rispetto ai prezzi ordinari per mascherine risultate prive del marchio Ce e nocive per la salute che venivano vendute a ignari cittadini. La strategia commerciale ha “fruttato” all’imprenditore, un uomo di origini cinesi, una sanzione di 36mila euro comminata dalla Guardia di finanza del capoluogo. La perquisizione del deposito in viale Pilone, ha permesso alle fiamme gialle di sequestrare 2mila dispositivi non a norma; merce che il commerciante ha ammesso di aver acquistato in nero da alcuni connazionali attivi nel Milanese. Le indagini sono a tutt’ora in corso per ricostruire la rete di distribuzione.

Un secondo caso di compravendita in nero con prezzi maggiorati fino al 300 per cento è stato trovato dalla Finanza a Ivrea. Una commerciante aveva convertito la sua attività in una rivendita di mascherine e presidi sanitari che acquistava nel Torinese e rivendeva, con tanto di sistema per la raccolta degli ordinativi, a prezzi astronomici. A scoprire l’attività sono stati gli uomini della Guardia di finanza di Torino che l’hanno denunciata con l’accusa di manovre speculative su merci, imputazione che prevede fino a tre anni di carcere e ammende che possono superare i 25 mila euro.

Davide Gallesio

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