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Carlo Bo: «I lavori del carcere devono partire. Non accetteremo ulteriori rinvii»

Se al carcere Montalto non partono interventi

ALBA È stato annunciato un nuovo cronoprogramma dei lavori di ristrutturazione della casa di reclusione Giuseppe Montalto di Alba, chiusa da gennaio 2016 dopo l’epidemia di legionella. Il ministro della pubblica amministrazione Fabiana Dadone, dopo un confronto con il ministro Alfonso Bonafede, ha comunicato ieri, venerdì 29 maggio, che sono in corso gli adempimenti per la predisposizione del bando di gara per la progettazione esecutiva delle opere e degli impianti. Secondo quanto riporta, la gara potrà essere bandita nel mese di giugno con aggiudicazione a settembre e apertura del cantiere entro la fine dell’anno.

Rassicurazioni sono arrivate anche sul fronte del personale di polizia penitenziaria che, secondo il Ministro, sarà individuato durante le prossime assegnazioni. Nella stessa nota informativa è indicata anche la proposta di adibire uno degli edifici, autonomo rispetto alla struttura principale, a sezione Casa lavoro per ospitare parte dei detenuti del carcere di Biella nell’ambito del progetto di rivisitazione dei circuiti penitenziari di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, con l’obiettivo di creare complessi più piccoli e con minore utenza.

Bo: il Giro d’Italia sarà deciso nella tappa che parte da Alba

«Ringraziamo il ministro Dadone per l’interessamento e per il cronoprogramma», dichiara il sindaco di Alba Carlo Bo. «Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo votato all’unanimità un ordine del giorno per tenere alta l’attenzione sul nostro carcere e su quella che riteniamo una situazione ormai insostenibile, con i tempi di ristrutturazione procrastinati di volta in volta, una struttura sottoutilizzata da quattro anni, i detenuti presenti costretti in un’ala non adeguata ad ospitarli e il personale disperso in altre carceri. Non è il primo cronoprogramma che ci viene presentato. La gara era attesa già per marzo. Le tempistiche prospettate ora sono davvero molto strette. Da parte nostra vigileremo perché l’iter si metta in moto a giugno come annunciato. Non accetteremo altri rinvii. Ci auguriamo che non sia l’ennesima promessa non mantenuta. Non vorremmo rivivere quanto già accaduto con l’Asti-Cuneo».

Le tappe della vicenda dalla chiusura del 2016

Nell’ordine del giorno, deliberato nel Consiglio comunale del 15 maggio 2020,  sono state ripercorse tutte le tappe. Prima il trasferimento dei 122 detenuti nel gennaio 2016 e, poche settimane dopo, lo stanziamento da parte del Governo dei primi 2 milioni di euro per il rifacimento degli impianti idrici e sanitari con la prospettiva, secondo l’allora ministro il ministro Andrea Orlando, di chiudere i lavori entro fine 2017. Nel giugno di quell’anno, dopo alcuni lavori di bonifica e di messa in sicurezza, veniva riaperta una sezione adatta ad ospitare 33 persone, l’unica oggi attiva e dove il numero di detenuti è mediamene di 45 unità, arrivando a toccare un tasso di sovraffollamento del 143%. Il cronoprogramma annunciato quell’anno prevedeva l’ingresso di tutti i detenuti entro la metà del 2019.

Nel novembre 2018 la questione veniva portata all’attenzione del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, in visita ad Alba, da parte del sindaco e del garante comunale, Alessandro Prandi. Da allora si sono susseguite interrogazioni parlamentari, lettere, sollecitazioni, per arrivare a gennaio 2020 quando – in risposta all’ennesima richiesta di informazioni del garante – viene comunicato che «Si sta procedendo ad ultimare gli ulteriori adempimenti per poter pubblicare il bando di gara che, presumibilmente, avverrà entro il mese di marzo». Infine, il Piano di edilizia penitenziaria 2018-2020 aggiornato in data 10 aprile 2019 prevede lo stanziamento di 4.500.000 di euro per l’istituto albese e l’intervento è inserito nel Programma triennale dei lavori pubblici 2019-2021 redatto dal Ministero della giustizia.

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