Collisioni vittima del phishing, le pagine Facebook e Instagram del festiva in mano a sconosciuti

La gente di Collisioni nelle strade di Barolo
La piazza principale di Collisioni in occasione del concerto di Nek, Max Pezzali e Francesco Renga

ALBA In un anno difficile anche per i festival di musica e letteratura – in cui tutti gli organizzatori attendono risposte dal governo per poter dare istruzioni ai tantissimi fans che hanno acquistato i biglietti per gli eventi estivi – un altro grave fatto ha colpito il festival di letteratura e musica Collisioni, che ha nei suoi canali social network uno dei suoi punti di forza.

Sabato 9 maggio, intorno alle 17 un attacco con il metodo del phishing ha colpito prima la pagina Facebook, estromettendo i legittimi proprietari dalla gestione, e subito dopo la pagina Instagram. Il giorno seguente la pagina Facebook è tornata online, gestita da entità sconosciute e ora è stata oscurata. La pagina Instagram veniva è stata oscurata subito e risulta ancora non reperibile sul web. Contestualmente sono stati rivelati tentativi di prelievo sulle carte di credito di Collisioni associate alla pagina.  L’invito agli utenti è di non rispondere a messaggi Facebook o Instagram provenienti da Collisioni poiché, al momento, i profili digitali sono in mano a sconosciuti.

Gli organizzatori hanno subito provveduto a sporgere denuncia alle forze dell’ordine e a segnalare l’abuso a Facebook che però, malgrado i ripetuti solleciti, non ha ancora restituito le pagine agli organizzatori e non ha fatto chiarezza sull’accaduto.

Due pagine tra le più seguite del Piemonte (la pagina Facebook di Collisioni è seguita da circa 800mila persone e la pagina Instagram da oltre 80mila), sono al momento in mano a soggetti estranei.

«Per noi è un danno incalcolabile» commenta il direttore artistico di Collisioni Filippo Taricco. «Per un festival che fonda tutta la sua attività sul dialogo diretto con il pubblico, l’eventuale perdita di due profili storici come la pagina Instagram e Facebook di Collisioni è l’equivalente, per un’industria di produzione, all’incendio di uno stabilimento. Ci auguriamo che le forze dell’ordine e Facebook possano dare lumi sull’accaduto e restituirci presto le pagine. L’annuncio di questo grave fatto era doveroso, specialmente per rassicurare gli spettatori che hanno comprato i biglietti del festival, e ora non vedono online i profili ufficiali».

Banner Gazzetta d'Alba