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Senza vendite d’auto i conti sono a rischio

L’imposta di trascrizione copre buona parte del bilancio delle Province. Con il mercato che ha perso il 98 per cento di immatricolazioni entreranno ventidue milioni in meno

Senza vendite d’auto i conti sono a rischio

FINANZA PUBBLICA  Centosettantacinquemila auto immatricolate ad aprile 2019, 2.073 quelle immatricolate al 24 aprile di quest’anno, con la prospettiva di non superare le 3mila a fine mese. Un risultato catastrofico: 98 per cento in meno di auto vendute a causa dell’emergenza Covid-19.

Le stime degli esperti del settore prevedono che il crollo possa avvicinarsi al 40 per cento su base annua, con un maggio e giugno ancora col freno a mano tirato e la ripartenza nei mesi estivi. Le ricadute sono pesanti e migliaia di aziende sono a rischio sopravvivenza, i 160mila dipendenti del settore e dell’indotto subirebbero a cascata pesantissime ripercussioni.

Il crollo del mercato dell’auto avrà conseguenze pesanti anche sui bilanci degli enti pubblici come le Province, che incassano l’imposta sulla trascrizione (Ipt) al momento del passaggio di proprietà di un’auto. Al settore della mobilità guarda la Provincia di Cuneo, che incassa la quasi totalità delle proprie entrate tributarie da Ipt e Rc auto, 45 milioni di euro divisi equamente.

Mentre la quota sulle assicurazioni non dovrebbe registrare un grande calo, in quanto è obbligatoria, diverso il discorso dell’Ipt, che potrebbe togliere diversi milioni al bilancio. Consigliere provinciale con delega al bilancio dal 2010 al 2018, il senatore Marco Perosino spiega: «Dopo anni di prelievi dello Stato, arrivati fino a 16 milioni di euro nel 2016, eravamo riusciti a ritrovare un equilibrio, anche grazie ai 3 miliardi e mezzo restituiti alle Province dal Governo centrale. Ora l’emergenza Covid-19 impone una nuova stagione per le finanze dell’ente provinciale; mi farò portavoce in Senato perché la Provincia non venga lasciata sola».

La tendenza negativa era già stata anticipata durante il Consiglio provinciale di fine marzo dall’intervento del consigliere provinciale delegato Giorgio Lerda, che faceva riferimento alle conseguenze dell’epidemia coronavirus sul calo delle entrate dall’Ipt. Il Governo, con il decreto di marzo, ha permesso alle Province la possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione, la sospensione del rimborso dei mutui e altri sostegni agli enti locali. Una toppa da circa 6 milioni di euro che potrebbe crescere, ma la strada per coprire i 22-25 milioni mancanti dall’Ipt è ancora lunga.

Quanto costa l’Ipt. Per l’acquisto di una vettura nuova, l’imposta di trascrizione è pari a 151 euro per le macchine con potenza fino a 53 kilowatt (72 cavalli). Le Province possono innalzare questa cifra fino a 196 euro, scelta operata dalla Provincia di Cuneo, che ha optato per l’importo massimo con un aumento del 30 per cento. Con emolumenti e bollo si arriva a una cifra di 255 euro per una vettura di piccola cilindrata.

Per le vetture con potenze eccedenti i 53 kilowatt si devono aggiungere un minimo di 3,51 euro per ogni kilowatt. Anche in questo caso la Provincia ha scelto di innalzare il costo del 30 per cento fino a 4,56 euro al kilowatt. Facendo un esempio pratico, per una vettura con potenza di 110 kilowatt si pagheranno 350,88 euro come imposta base, alla quale poi va aggiunta la maggiorazione provinciale. Nel caso questa sia del 30 per cento, l’importo sarà pari a 411 euro.

Sul mercato. Ci si interroga anche sul futuro del settore dell’auto e le previsioni catastrofiche di alcuni costruttori potrebbero anche essere riviste. In base al sondaggio del centro studi di auto scout24.it, il principale sito in Europa di annunci di auto e moto, emergono alcuni segnali positivi e di fiducia per il mercato delle auto usate: otto su dieci sono pronti a effettuare l’acquisto non appena la situazione migliorerà, ma il budget sarà ridotto rispetto alle previsioni iniziali.

Marcello Pasquero

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