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Storia d’un ragazzo venuto dal freddo (e dal passato)

Storia d’un ragazzo venuto dal freddo (e dal passato) 1

LIBRO  Siamo nel 1946. Robert Warren, ricercatore scientifico, sta scontando tra i ghiacci della Groenlandia i rimorsi nati dalla sua attività a Los Alamos, dove ha contribuito alla costruzione della bomba atomica, usata nel conflitto in cui è morto il suo unico figlio Jack. Lacerato dal dolore di una vita che non trova più senso, lascia all’improvviso il laboratorio dove lavora per allontanarsi su una motoslitta alla ricerca della morte per ipotermia. Ma il giovane assistente vede una luce diversa  nei suoi occhi e lo segue per salvarlo, in una sorta di spedizione da cui porteranno indietro un blocco di ghiaccio nel quale è racchiusa una forma umana.

The frozen boy
Guido Sgardoli
edizioni San Paolo
208 pagine
10 euro

Dal ghiaccio però appare l’incredibile: la forma è un ragazzino, vestito con abiti antiquati, un corpo fragile, ma vivo. Il ragazzino respira e piano piano Warren comincia ad affiancare il medico che lo tiene sotto osservazione, a passare ore al suo capezzale, a leggergli poesie, brani di libri, articoli. Finché il ragazzo apre gli occhi, articola suoni quando arrivano agenti governativi che vogliono portarlo via per farne una cavia.Storia d’un ragazzo venuto dal freddo (e dal passato)

Il medico convince però Warren a non abbandonare il ragazzo in balìa di esperimenti scientifici, persuaso tra l’altro del fatto che il corpo del ragazzo stia subendo un processo di deterioramento e invecchiamento molto rapido. Warren coglie così la sua seconda possibilità: il tentativo di riportare il ragazzo da dove è venuto, nascondendosi con lui, cercando di comunicare attraverso i gesti e il silenzio.

In un alternarsi di punti di vista del ricercatore e del giovane Jim, una sorta di educazione sentimentale che è per l’uomo maturo un ritorno all’essenziale e alla vita, per il ragazzo venuto dal passato la scoperta di un mondo che non gli appartiene e il ricongiungimento con il suo passato. Molti sono i passaggi toccanti, come il tentativo di Jim di camminare appoggiato alle stampelle, il pianto confortato da un abbraccio o lo scambio reciproco dei nomi.

Si tratta di un romanzo coinvolgente, consigliato per i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni.

Guido Sgardoli, veterinario e scrittore, coltiva fin da giovanissimo la passione per la scrittura, il disegno e l’animazione. Dopo una serie di racconti pubblicati all’interno di riviste e antologie, nel 2004 esordisce nella letteratura per ragazzi. È tra i fondatori della prima Associazione italiana scrittori per ragazzi (Icwa) e di Writers with children (Wwc), un movimento che si batte per il riconoscimento della cittadinanza a tutti i bambini nati in Italia.

c.w.

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