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Anche con la mascherina c’è la voglia di aperitivo insieme

Anche con la mascherina c’è la voglia di aperitivo insieme

SOCIALITÀ Una città orfana della manifestazione Aperitivo in consolle – che richiamava circa 10mila persone ogni venerdì sera – prova a ripartire. Anche con il rito dell’aperitivo, che coinvolge giovani e adulti. In giro, nei luoghi di ritrovo, c’è gente, ma non si rilevano assembramenti. Quasi tutti indossano la mascherina, che abbassano nel momento in cui consumano il loro drink, per poi tirarla su un’altra volta.

Da Local, la bottega alimentare pensata dagli studenti dell’Università di scienze gastronomiche, Fabio e Federica, due fidanzati di Savigliano, commentano: «Erano tre mesi che non andavamo più fuori per un aperitivo. Adesso lo gustiamo davvero».

Al bar Boglione, nel salotto buono della città, il titolare Alessandro commenta: «Lavoriamo facendo lo zig zag tra le molte regole imposte dalla pandemia, che noi intendiamo rispettare. Anche per i flussi dei nostri clienti abbiamo una buona gestione, con ingresso e uscite separati; è chiaro che dove prima c’erano 15 persone, adesso ne mettiamo 5».

Poco dopo, un gruppo di giovani – anch’essi al loro aperitivo dopo il lungo lockdown – esprimono tutta l’intenzione di mantenere la distanza sociale e, per la foto, si tirano su le mascherine.

Anche al bar Cavour, che si affaccia sulla via omonima, il titolare sta intrattenendo un cliente e commenta: «Abbiamo ripreso, con le regole da rispettare e la mascherina da indossare. Ma siamo fortunati, anche se ci manca Aperitivo in consolle. Io sono ottimista e credo in una ripresa rapida». Poco dopo, al bar Centro – preso d’assalto da una folla di giovani, collocati intorno a tavoli molto ampi – a colpire sono i camerieri, tutti rigorosamente con la mascherina e con la visiera, per difendere loro stessi e i clienti dai possibili contagi. Al bar Chiavassa c’è tanta gente fuori, ordinata, in attesa della tradizionale pizza, che accompagna il bicchiere di vino o di analcolico, in una serata che sicuramente sarà lunga.

Valter Manzone

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