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Eureka: concorso interrotto dal virus ma tanti alunni hanno completato i loro progetti

CUNEO Fra gli effetti più deleteri dell’emergenza sanitaria vi sono quelli che si sono riverberati sulla scuola e sugli studenti. Ne ha risentito anche il progetto Banco della meccanica-Eureka! Funziona!, promosso da sei anni da Confindustria Cuneo fra le classi quinte delle scuole primarie della provincia.

Si tratta di un’idea varata a livello nazionale da Federmeccanica, rivolta ai bambini delle elementari, con l’obiettivo di proporre un’esperienza di creatività e di conoscenza, di sperimentazione, di scoperta e di autoapprendimento, portando i giovanissimi studenti a utilizzare in modo creativo alcune delle competenze acquisite in aula.

Un mulino a vento costruito dagli alunni di Branzola di Villanova Mondovì
Un mulino a vento costruito dagli alunni di Branzola di Villanova Mondovì

Usando il materiale fornito dalla Sezione meccanica di Confindustria (motorini, fili in metallo, tondini di legno, rotelline, elastici e un pannellino solare), i ragazzi, a gruppi di quattro-cinque, sono chiamati a costruire un oggetto che contenga delle parti in movimento: il tema scelto quest’anno è stato il magnetismo.

All’edizione 2019-2020 di Banco della meccanica hanno aderito 15 scuole, tra cui Alba international school, con oltre 340 bambini coinvolti ma l’emergenza coronavirus ha consentito soltanto a tre scuole – Vicoforte (35 bambini), Branzola di Villanova Mondovì (17 bambini) e di Scarnafigi (25 bambini) – di completare i progetti.

La scorsa settimana, non potendo organizzare l’appuntamento conclusivo in presenza, Marco Costamagna, presidente della Sezione meccanica di Confindustria Cuneo, ha voluto collegarsi in videoconferenza con gli allievi di Branzola, i quali hanno presentato, ognuno da casa propria, i risultati del loro lavoro, con notevole spigliatezza, dimostrando un’inventiva che ha suscitato il commento più che positivo di Costamagna, il quale li ha elogiati, complimentandosi per la grande buona volontà, la genialità delle soluzioni adottate e dicendosi molto dispiaciuto di non poterli incontrare di persona, insieme a tutti gli altri giovanissimi inventori.

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