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La norma contro il gioco d’azzardo non si tocca: l’opposizione fa muro

Lega e Forza Italia hanno cercato d’inserire una modifica nel provvedimento Omnibus, con Pd, Movimento 5 stelle, Leu, Moderati e Monviso a chiedere al governatore lo stop alla discussione

La norma contro il gioco d’azzardo non si tocca: l’opposizione fa muro

IL CASO Due passi avanti e uno indietro. Lega e Forza Italia, fin dalla campagna elettorale, avevano annunciato di voler mettere mano – eliminandone la retroattività – alla legge regionale che ha tolto le slot dal centro delle città, facendo crollare il fatturato del gioco d’azzardo.

La retroattività è però la forza della legge del 2016 – Giunta Sergio Chiamparino –, che ha imposto per le macchinette distanze di almeno 500 metri da tutti i luoghi sensibili, azzerandole di fatto nei centri abitati. Eliminando questo aspetto, chiunque avesse installato slot e Vlt (video lottery terminal) prima del 2016 avrebbe potuto recuperarle.

La legge ha imposto due step: dal novembre 2017 ha vietato l’uso delle slot negli esercizi pubblici sotto la distanza di 500 metri da scuole, chiese, ospedali, banche ecc. Dal maggio 2019 sono state sottoposte al “distanziometro” pure le sale giochi e scommesse, a parte quelle con autorizzazioni decorrenti dal gennaio 2014, la cui scadenza è prevista nel maggio 2021.

I dati dell’Ires però non lasciano molto spazio alle interpretazioni. In Piemonte il gioco d’azzardo è calato del 9,7% (a fronte di un aumento dell’1,6% nel resto d’Italia), le perdite sono diminuite del 17,8% e i due terzi delle somme non spese nel 2018 non sono state reinvestite in altri giochi. Purtroppo il volume delle giocate on-line è cresciuto anche in Piemonte (+45%), ma meno che nel resto d’Italia (+48%).

Lega e Forza Italia hanno in prima istanza cercato d’inserire la proposta di modifica nel provvedimento Omnibus, con Pd, Movimento 5 stelle, Leu, Moderati e lista Monviso a bollare la mossa come un “colpo di mano” notturno, per il quale hanno chiesto lo stop alla discussione e un confronto con il presidente Alberto Cirio. Il governatore ha poi chiarito di voler approvare un nuovo provvedimento entro l’estate, ma a partire dal progetto di legge depositato in commissione, rinunciando quindi alla “forzatura”.

Il consigliere regionale del M5s Ivano Martinetti non usa mezzi termini: «Cirio e la Lega vogliono cancellare la legge sull’azzardo. Ma dare il via libera alle macchinette mangiasoldi in questo momento storico è operazione criminale. Le imprese devono ripartire in sicurezza, le famiglie gestire lavoro e figli, interi settori economici sono ancora bloccati e qual è la risposta della Regione? Più gioco d’azzardo e via libera alla caccia al merlo. Sono questi i principali provvedimenti contenuti nella legge Omnibus in discussione in Consiglio regionale». La condanna all’operato di Forza Italia e Lega è quasi unanime da parte dell’opposizione, ma anche di tutto il mondo cattolico, dal gruppo Abele ai medici, agli psicologi si alza l’invito a non intervenire su una norma che ha letteralmente salvato molte persone dalla ludopatia.

Chiaro anche il «no» del vescovo di Alba Marco Brunetti: «Rinnovo il mio appello al Governo regionale, affinché non modifichi una norma che sta portando buoni frutti».

Tra i sostenitori della modifica c’è invece l’assessore regionale Andrea Tronzano: «Ricordo che i dati dei Monopoli dimostrano che il gioco si è solo spostato su altre tipologie e in Piemonte non è diminuito affatto. Ricordo che con l’eliminazione del gioco legale è aumentata l’illegalità, come si vede dai crescenti interventi delle Forze dell’ordine. Anche i sindacati sono preoccupati per i lavoratori del settore. Non vogliamo cambiare la legge quando parla di prevenzione, salute, cura, sensibilizzazione».

Oltre 4mila degli emendamenti presentati dalle opposizioni sul provvedimento Omnibus arrivano da Marco Grimaldi di Liberi e uguali, che spiega: «Vogliamo vengano stralciate tutte la parti che riguardano la caccia, la sanatoria per le slot, le nuove norme sulle cave, la privatizzazione del Csi. Non ci accontenteremo finché il muro non sarà completamente crollato».

g.a.

Alba: la maggioranza s’astiene e l’ordine del giorno passa

«Le sale slot riaprono, ma è vietato un collegio docenti, organizzare un saluto per gli alunni o l’esame di terza media in presenza», ha detto il consigliere di Uniti per Alba Fabio Tripaldi.

Il Consiglio comunale albese ha così approvato, con le astensioni della maggioranza e il solo «sì» dell’opposizione, un ordine del giorno per chiedere alla Regione di non modificare la legge di contrasto al gioco d’azzardo patologico.

La modifica toglierebbe la retroattività e quindi consentirebbe a chi aveva macchinette nel proprio locale prima del 2016 di reinstallarle. A presentare l’ordine del giorno è stato il consigliere Anna Chiara Cavallotto che, quando era assessore, aveva cercato di contrastare la ludopatia: «Con questa modifica il Consiglio regionale punta a rendere quasi inefficace una legge efficace, che ha permesso un calo del gioco fisico, come hanno già dimostrato i numeri dell’Ires». A difesa della proposta di modifica della legge avanzata dal Carroccio è sceso il giovane consigliere della Lega Lorenzo Barbero: «Riteniamo l’ordine del giorno proposto sbagliato. I dati della Cgia di Mestre certificano un aumento del 48% del gioco on-line e un aumento dell’azzardo illegale stimato dell’800%. Sono contro il gioco, ma non è questa legge che risolve il problema, anzi».

Il presidente (Fi) Gionni Marengo ha annunciato l’astensione della maggioranza: «I dati della Cgia e quelli dell’Ires Piemonte non combaciano. È difficile quindi farsi un’idea precisa. Non avendo certezza che il volume d’affari sia diminuito ci asterremo nel voto».

Gli otto consiglieri di opposizione (assente Ester Marello) hanno votato a favore, i 16 di maggioranza, compreso il gruppo della Lega, si sono astenuti, dando di fatto il via libera all’Odg.

m.p.

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