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Nella Granda, tra gli stranieri nuovi cuneesi

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PROGETTO ANOLF Un viaggio nella provincia di Cuneo, tra storie, volti ed esperienze di comunità straniere che negli anni si sono radicate sul territorio, lavorando nelle campagne dove nascono i frutti che finiscono sulle nostre tavole o prendendosi cura dei nostri anziani. Sono parte integrante della società, ma di loro non si parla troppo spesso.

Da qui parte il progetto Frame, voice, report intrapreso dall’Associazione nazionale oltre le frontiere (Anolf) di Cuneo, finanziato dal Consorzio delle Ong piemontesi, con il contributo dell’Unione europea, della Regione e il sostegno della fondazione Crc e della fondazione Fai Cisl studi e ricerche. Da questo progetto, è nato il film documentario Siamo qui da vent’anni, girato dal registra Sandro Bozzolo.

Dopo la presentazione a Cuneo, nello spazio incontri della fondazione Crc, il film è disponibile in streaming sui canali Facebook dell’Anolf e di Fai Cisl Cuneo. Un lavoro durato mesi, tra interviste e riprese, nonostante le difficoltà dell’emergenza sanitaria. Lo sa bene Roger Davico, presidente dell’Anolf cuneese, ideatore del progetto: «Quando ho pensato a un modo per parlare delle comunità di stranieri residenti nella nostra provincia, ho pensato a un film che fosse allo stesso tempo un documentario, per portare alla luce la realtà dei nuovi cittadini cuneesi che offrono un contributo fondamentale alle nostre produzioni: dal vino ai formaggi, dalla coltivazione della frutta alla manutenzione dei boschi di castagno.

La nostra zona ha bisogno di loro, così come le nostre famiglie hanno bisogno di persone che si prendano cura degli anziani. Ma c’è anche il ruolo dei giovani stranieri, sempre più inseriti nella nostra società».

Nella Granda, tra gli stranieri nuovi cuneesi
Una scena del film

In effetti, si tratta di un vero e proprio viaggio. Si può partire da Neive, dove si trova la comunità macedone di Langa, con lavoratori attivi in particolare nella filiera del vino, per spostarsi nella pianura saluzzese e cuneese, dove ogni anno, proprio in questo periodo, arrivano giovani dai Paesi dell’Africa del Sud Sahara, per partecipare alla raccolta della frutta. Si arriva a Bagnolo e Barge, dove la comunità cinese lavora nel distretto della pietra di Luserna, ma anche a Bra e Marene, dove circa tremila indiani sikh del Punjab si sono specializzati nell’allevamento di bovini e nella filiera del latte.

Ma ci sono anche lavoratrici dell’Est Europa, dell’America latina e dell’Asia, diventate punti di riferimento per l’assistenza agli anziani. «Il film è un’azione di informazione, di conoscenza e di educazione rivolta alla cittadinanza, ma anche ai politici, perché si inizi a lavorare insieme per i diritti e l’integrazione », conclude Davico.

f.p.

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