Il ricordo di tre anniversari dei nostri sacerdoti in Brasile

MISSIONARI Nonostante la grave situazione, in Brasile sono ricordati con grande affetto tre missionari albesi. Padre Giovanni Lisa ha appena compiuto 89 anni (è nato a Ceresole d’Alba, il 17 giugno del 1931). Offriamo e condividiamo una significativa traduzione del messaggio a lui rivolto dall’intera comunità di Teofilo Otoni: «Caro padre Giovanni, il 17 giugno hai raccolto un’altra rosa nel giardino della vita con i tuoi 89 anni vissuti tra gli ultimi, fedele al Vangelo. La tua venuta in Brasile, nella diocesi di Teofilo Otoni, ha aperto la strada e illuminato il cammino di molte persone. Quanti responsabili nei settori più diversi hai formato! Quante persone sofferenti hai curato! Quante vite incrinate hai aiutato a rialzarsi! Quanti carcerati hai visitato! A quanti ciechi hai riaperto gli occhi! Quante ferite hai medicato! Quanti emarginati hai avviato al recupero! Quanti giovani hai guidato con amore! Hai ripetuto all’infinito che la vita di un bimbo vale più di tutte le pietre preziose del mondo. Con te abbiamo sentito la Chiesa viva e compromessa con le persone, la natura e la vita nel senso pieno del termine. Con te abbiamo sperimentato una Chiesa profetica. Quanto hai realizzato nella nostra città, sia in opere spirituali che materiali non sarà mai dimenticato. Continua a essere sale e luce per tutti noi. Ti vogliamo bene! Auguri di buon compleanno. Non ti dimenticheremo mai!».

Il ricordo di tre anniversari dei nostri sacerdoti in Brasile
Padre Giovanni Lisa con il vescovo Marco Brunetti

Padre Piero Tibaldi, nato ad Alba, ordinato presbitero il 12 giugno 1960 (sessant’anni fa) è giunto in Brasile a gennaio del 1970 come missionario Fidei donum ed è ancora in piena attività in cattedrale. La Chiesa di Teofilo Otoni rivolge i più sinceri auguri a don Piero Tibaldi e lo ringrazia per la dedizione con cui ha servito il Vangelo in sessant’anni di ordinazione presbiterale vissuti in gran parte in Brasile, dove è stato operatore attivo e appassionato dello sviluppo umano e spirituale di tutto il popolo. Le piccole comunità di base, il lavoro nei settori sociali, i luoghi di aggregazione per queste attività laicali (casa dei movimenti), la formazione “politica” alla luce del Vangelo e a servizio degli ultimi, la difesa dei diritti di piccoli contadini capaci di rispettare la terra e di fornire prodotti ecologici… E la preghiera e l’Eucaristia piena di questi cammini anche nei luoghi più lontani. L’età a volte affina la capacità di sostenere scelte e creare spazi per donne e uomini credenti laicamente nel mondo. Con un gruppo di senza terra, ora insediati nell’accampamento Fritz, stanno costruendo un locale-chiesa per incontri comunitari e per celebrare l’Eucaristia. I fondi stanno finendo e, se qualcuno desidera contribuire per portare a termine questa struttura, si rivolga al Centro missionario.

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Padre Piero Tibaldi

Dopo alcuni anni nella diocesi di Teofilo Otoni con don Grillo,

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Padre Luis Pescarmona

ha avviato un servizio pastorale nel Nord-est a Guarabira. Lo spirito vivace di “pe Luis” e la sua capacità di analisi della società e delle sofferenze della gente lo gettò nella mischia per dare terra a chi non ce l’ha e possibilità di case, scuola, acqua, salute. Questo accompagnamento durato anni ha portato una crescita di responsabilità e autonomia di gestione. L’attenzione di pe Luis allora si orienta a cercare soluzioni per una grave piaga sociale: ragazze in strada, a grave rischio. Nasce Talita, un insieme di competenze, di bellezza, di solidarietà. Esigenze anagrafiche hanno aiutato pe Luis a un progressivo distacco e alla consegna di quest’opera a una congregazione che segue iniziative analoghe in Brasile e nel mondo. In questa festa di anniversario (è nato il 3 giugno del 1938 a Canale) anche i “duri” si commuovono e sanno dire grazie a quanti hanno reso possibile un ponte di solidarietà tra i popoli e tra i poveri.

Le difficoltà del Covid-19, ancora più gravi in Brasile, non spegneranno il legame umano e di fede che da molti anni ha contraddistinto la Chiesa albese come “diocesi senza frontiere”. Gazzetta d’Alba ha documentato puntualmente questo cammino. Ci uniamo agli anniversari, dicendo grazie e continuando a imparare. È una gioia profonda ringraziare per queste vite vulnerabili e deboli che si sono immerse nel caos dell’umano e, stando in mezzo ai feriti dalla vita, in essa ci aiutano a scoprirne la sacralità fuori dal tempio.

don Gino Chiesa

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