Mercato in centro. Gli ambulanti: «Noi non siamo commercianti di Serie B»

Il mercato del sabato torna al gran completo 12

COMMERCIO Sul fronte della polemica sul mercato, all’opposto degli esercenti in sede fissa ci sono gli ambulanti, fermi per settimane e ora spostati alle porte di Alba, dove il mercato non ha mai raggiunto i livelli di affluenza pre Covid. Antonio Delpiano rappresenta gli ambulanti di piazza Duomo: «Non capiamo l’astio nei confronti di un ramo della stessa categoria a cui si appartiene, tanto da avviare una raccolta firme per far spostare o chiudere altre attività. Non dimentichiamo che il mercato del centro storico riunisce 86 operatori, che hanno costi ingenti per la loro attività: nel centro, per l’acquisto degli stalli, i prezzi oscillano dai 25mila ai 45mila euro. Si tratta di somme che non si discostano di molto da quelle sostenute dai negozi: gli ambulanti non sono esercenti di Serie B».

C’è poi la questione della qualità: «In via Maestra, sono sempre di più le catene, che spesso vendono merce con prezzi pari a molti banchi. Inoltre, siamo i primi che, da sempre, chiediamo al Comune un maggiore controllo sui regolamenti: non cerchiamo scontro, ma siamo dispiaciuti».

Un punto di vista che condivide Manuela Songia, vicepresidente territoriale della Federazione italiana venditori ambulanti: «Non possiamo che ringraziare Marcarino e l’Aca per il lavoro per la revisione del regolamento delle aree mercatali, al quale stiamo collaborando. Nel momento di crisi che stiamo vivendo, sarebbe auspicabile collaborazione e unità tra i commercianti, evitando scontri che danneggiano tutti».

f.p.

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