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Intesa Sanpaolo investirà nel cuneese: la dichiarazione di interesse del Ceo Carlo Messina

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Il grattacielo Intesa San Paolo di Torino.

MILANO Utili semestrali a quota 2,6 miliardi di euro: una somma che vale, da sola l’86% delle previsioni di ricavo per l’intero 2020. Con queste credenziali Carlo Messina, consigliere delegato e top manager di Intesa Sanpaolo, ha approcciato la conferenza stampa dedicata all’acquisizione del gruppo Ubi banca; un’operazione concretata grazie al supporto degli azionisti, il 90% dei quali ha dato, dopo la presentazione dell’Offerta pubblica di acquisto, il via libera all’operazione. «Un traguardo storico che mai nessuna banca italiana aveva raggiunto: l’acquisizione ci permette di superare un colosso come Santander e piazzarci, a livello europeo, in seconda posizione, alle spalle del gruppo Bnp Paribas» ha commentato Messina.

Il preludio dell’intervento era stato dedicato, invece, agli obiettivi “interni”: «La motivazione sarà la priorità: alle persone di Ubi proponiamo di fare parte di un progetto vincente in Europa. I prossimi mesi saranno dedicati a far sì che l’accordo funzioni e l’integrazione in Intesa Sanpaolo sia piena».

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Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo

Parlando di numeri non tutti i 20mila dipendenti di Ubi faranno parte della nuova realtà: una quota dei dipendenti, non sono ancora state rese note le cifre, verrà trasferita, in base a un accordo di cessione di filiali, al gruppo Bper. «Un passo al quale siamo stati costretti da valutazioni strategiche, troveremo comunque un accordo che assicuri la piena valorizzazione nella banca di destinazione».

Gaetano Miccichè dovrebbe guidare Ubi nei mesi della transizione, un nome al quale Carlo Messina ha confermato piena fiducia indicando gli obiettivi di breve termine: «Semplificheremo e razionalizzeremo le componenti del gruppo bancario, nel rispetto di chi lavora in questa realtà». La struttura locale sarà quella mutuata da Intesa Sanpaolo, basata sulle direzioni regionali e i consigli del territorio che, precisa Messina: «accoglieranno le eccellenze locali. La presenza sarà garantita da una rete di filiali: il colloquio sarà la modalità con cui i nostri clienti potranno scegliere di affidarci i loro risparmi».

L’attenzione alle fondazioni sarà un punto di forza perché: «la parte maggiore del patrimonio di Intesa è nelle loro mani»; un fil rouge che riguarda anche il cuneese e la fondazione Crc, proprietaria di 64 milioni di azioni di Ubi banca, per un valore complessivo di 253 milioni di euro.

Proprio la “Granda”, e Cuneo nella fattispecie ospiterà la Direzione regionale del Piemonte: «Una scelta analoga a quella di Bergamo per la Lombardia e Pavia che sarà sede delle attività agricole» ha spiegato Messina. E ha aggiunto: «Siamo intenzionati a investire qui in modo consistente: Cuneo e il cuneese rappresenteranno una delle aree di radicamento per la nuova realtà, anche in termini di sostegno alle start-up».

Davide Gallesio

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