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Covid: da oggi in Piemonte è possibile chiedere il test rapido

Concluso il videocollegamento tra i Presidenti di Regione sulle prossime misure di contenimento anti-Covid

TORINO «Abbiamo un milione di test rapidi a disposizione del servizio pubblico regionale. Li usiamo per testare tutte le Rsa del Piemonte ogni 15 giorni, da qui alla fine di gennaio, nelle scuole, sul personale sanitario della regione, negli ospedali e nei pronto soccorso, negli uffici sensibili come quelli giudiziari. Ma vogliamo allargare a tutti i privati. Per questo in Piemonte da oggi è possibile, presso tutti i laboratori pubblici e privati, chiedere il test rapido».

Lo ha spiegato a Sky Tg24 il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. «È possibile farlo con una prenotazione in farmacia oppure su indicazione del medico del lavoro, per le aziende che vorranno farlo, e stiamo definendo l’accordo con i medici di base. Il tutto a un prezzo contenuto; il costo medio per una farmacia che andrà a fare il tampone a casa con un infermiere si aggira intorno ai 40 euro. Non ci vogliono fogli o richieste, chiunque può andare a richiedere il tampone e quel risultato sarà inserito sulla piattaforma Covid, perché il tampone antigenico rapido quando dà un esito negativo dà un esito certo, uguale al molecolare. In caso di test positivo il servizio sanitario regionale disporrà il tampone molecolare. Faremo più in fretta. Oggi garantiamo 13mila tamponi tradizionali al giorno. Se l’evoluzione del contagio cresce non basteranno, coi test rapidi siamo pronti a fare di più».

I test rapidi verranno somministrati a 20mila operatori delle forze dell’ordine

L’attività di monitoraggio sierologico sulle forze dell’ordine, già avviata in primavera, prosegue in Piemonte con l’aggiunta di un nuovo strumento, il tampone rapido antigenico, per assicurare modalità di tracciamento del virus sempre più complete e aggiornate a chi è più esposto al contagio. Lo annuncia l’assessore regionale alla sanità, Luigi Genesio Icardi, dopo aver incontrato i rappresentanti delle forze dell’ordine per concordare le modalità dell’operazione, con il coordinamento dell’Asl Città di Torino.

I primi test verranno eseguiti da inizio novembre sul personale dei Carabinieri e della Polizia di Stato, compresa la Polizia penitenziaria. L’iniziativa coinvolgerà circa 20 mila operatori su base volontaria, tra appartenenti a forze dell’ordine, forze armate, Polizia locale, Vigili del fuoco e lavoratori dei tribunali ordinari, amministrativi e contabili.

«Come nel caso del personale sanitario – commenta l’assessore Icardi – è importante prestare la massima attenzione al tracciamento del contagio tra gli agenti, gli operatori delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario che agiscono a diretto contatto con la popolazione, in qualsiasi situazione di emergenza. Un’iniziativa che rientra a pieno titolo nei piani strategici della prevenzione attuati dalla sanità regionale per arginare il contagio».

Ansa

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