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Il 1°  novembre scatta il divieto di bruciare materiale vegetale

Il 1°  novembre scatta il divieto di bruciare materiale vegetale

AGRICOLTURA Dal 1° novembre inizia il periodo in cui su tutto il territorio regionale è fatto divieto di bruciare materiale vegetale; la disposizione resterà in vigore fino al 31 marzo 2021.

Grazie a una legge approvata lo scorso anno, il divieto potrà essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di 30 giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. Le deroghe vanno decise dai sindaci con propria ordinanza, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’articolo 182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili.

«L’introduzione della deroga – sottolinea il vicepresidente e assessore alle foreste, Fabio Carosso – è nata soprattutto dall’esigenza di sostenere l’economia agricola nelle zone montane e collinari, favorendo la corretta gestione dei terreni, nell’ottica anche di una prevenzione dei rischi idrogeologici e di un mantenimento delle coltivazioni agrarie tradizionali con valenza economica, sociale e paesaggistica. In particolare, ciò che si vuole evitare è che si vengano a creare situazioni di pericolo idrogeologico a causa di accumuli incontrollati di residui vegetali in zone destinate al deflusso dell’acqua».

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