Curiosità in natura: stambecco bianco sul Monte Palon in Valle di Susa

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NATURA In Valle di Susa si era sparsa la voce sulla presenza di un animale inconsueto, un misto tra capra e stambecco di colore bianco e senza corna. Nel Web erano anche apparse fotografie non ben definite, che lasciavano spazio a molti dubbi. Sabato 21 novembre gli agenti faunistico-ambientali della funzione specializzata tutela fauna e della flora della Città metropolitana di Torino, accompagnati dal professor Luca Rossi della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Torino sono saliti a 3mila metri sul monte Palon, nel territorio del Comune di Mompantero, località in cui era segnalata la presenza dell’animale.

Curiosità in natura: stambecco bianco sul Monte Palon in Valle di Susa

Giunti sul posto hanno avvistato in un branco di stambecchi un maestoso esemplare maschio adulto dal mantello bianco e senza corna. Il professor Rossi, dopo un’attenta osservazione, ha definito l’animale come leucista, ovvero affetto da leucismo (dal greco “leucos”, cioè bianco), un’anomalia genetica che a differenza dell’albinismo, lascia le pupille degli occhi pigmentate. Un mantello bianco rappresenta un grosso problema per gli animali selvatici, in quanto elimina il loro naturale mimetismo e rende tali animali più individuabili dai predatori ed espone anche il branco a rischi maggiori. Generalmente gli animali leucisti vengono allontanati dal gruppo, cosa che in questo caso non è avvenuta. Anzi, l’animale manifesta atteggiamenti da leader. La scoperta ha lasciato piacevolmente sorpresi gli esperti di fauna selvatica, in quanto è un fatto straordinario come un animale, così evidente, sia riuscito a passare inosservato per diversi anni.

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«In questo periodo gli spostamenti in montagna sono fortemente limitati e il nostro personale si muove solo per esigenze di servizio», sottolinea la consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà. «Per il futuro, quando il Piemonte sarà uscito dalla zona rossa e saranno possibili spostamenti al di fuori dei confini comunali, raccomandiamo comunque a eventuali escursionisti che si recassero sul posto di utilizzare tutte le tecniche conosciute per non creare disturbo, non solo agli stambecchi, ma a tutta la fauna e la flora di alta quota, comportandosi come educati e graditi ospiti».

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