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I sindaci di Ceva, Garessio e Ormea presentano lo studio sul bacino del Tanaro alla fondazione Crc

I sindaci di Ceva, Garessio e Ormea presentano lo studio sul bacino del Tanaro alla fondazione Crc

CUNEO I sindaci di Ceva, Vincenzo Bezzone, di Garessio, Ferruccio Fazio, e di Ormea, Giorgio Ferraris, hanno incontrato a Cuneo la fondazione Crc – presenti il presidente Giandomenico Genta, il vice Ezio Raviola, e il consigliere di amministrazione Davide Merlino – per presentare il progetto di studio sul bacino del fiume Tanaro che intendono realizzare in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Università degli studi di Torino e l’Università di Parma.

L’obiettivo è individuare le attuali criticità e progettare possibili futuri interventi per contrastare l’impatto di nuovi eventi alluvionali sui territori del Cebano e dell’Alta Val Tanaro, colpiti negli ultimi 30 anni da 5 alluvioni (1994, 2000, 2011, 2016 e 2020) che hanno determinato perdite di vite umane e gravi conseguenze per l’economia. L’area interessata dallo studio è il bacino idrografico del Tanaro, per un totale di circa 800 chilometri quadrati, dalle pendici del Monte Marguareis fino a valle di Ceva, e comprende anche le valli Corsaglia, Casotto e Mongia.

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Esondazione del fiume Tanaro 24 novembre 2016 Garessio

«L’incontro è stata un’occasione per sottolineare le grandi difficoltà che tutta la Val Tanaro sta affrontando» commentano i sindaci. «Abbiamo inoltre voluto ringraziare la fondazione Crc per il sostegno garantito ai nostri territori con il bando emergenza alluvione 2020, promosso da Lvia e sostenuto anche dal gruppo bancario Intesa Sanpaolo: si tratta delle uniche risorse finora arrivate nelle casse dei nostri enti per far fonte ai danni dell’alluvione».

«Subito dopo l’alluvione, la fondazione Crc ha contribuito, con Lvia e Intesa, a costruire un progetto che in un mese ha messo a disposizione oltre 1 milione di euro» aggiunge Giandomenico Genta, presidente della Fondazione. «Con la ricerca presentata questa mattina, che intende coinvolgere centri di ricerca di grande valore, la Val Tanaro vuole guardare al futuro in un’ottica strategica di prevenzione. Un’iniziativa a cui la Fondazione non farà mancare il sostegno».

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