Monforte: la telemedicina è diventata realtà

Monforte: la telemedicina è diventata realtà 1

MONFORTE Il progetto di telemedicina partito sul territorio di Monforte e Serralunga e dell’Unione colline di Langa e del Barolo prevede, grazie anche ai contributi ricevuti da fondazione Crc, Comune di Monforte, Unione del Barolo e Cs impianti elettrici, la sperimentazione di un modello innovativo di telecura nelle Rsa. L’idea è nata durante i primi mesi di emergenza Covid-19, con l’esigenza di preservare gli ospiti della casa di riposo di Monforte dal contagio, limitando i contatti con l’esterno, senza però rinunciare al supporto di medici e infermieri dell’Asl. In sinergia con l’azienda sanitaria, nello specifico con Giuliana Chiesa (referente dell’ufficio progetti innovativi), Elio Laudani (direttore del distretto dell’Asl Cn2) e Monia Rullo (responsabile della Croce rossa di Monforte), il progetto ha visto lo sviluppo del sistema di telemedicina Evisus. Si è pensato di adattare il totem Evisus all’utilizzo presso il letto del paziente, creando il modello Evisus entry plus. L’apparecchio è montato su un carrello con ruote, ha un’antenna e una telecamera ad alta risoluzione, con monitor che permette di avere una connessione costante tra pazienti, familiari e personale sanitario della Rsa.

Nel centro operativo della Cri a Monforte è stata installata la stazione di regia, composta da un Pc portatile con videocamera e antenna ad ampio raggio per la connessione, sul quale è installato il software che permette di effettuare la televisita e il telemonitoraggio dei pazienti.  Il progetto prevede diverse fasi. La prima, in partenza a giorni, permetterà di avere una contatto e un supporto di tipo assistenziale dal personale infermieristico della Cri a quello Oss della Rsa. Sarà possibile programmare anche delle videovisite ai pazienti da parte dei parenti. In seguito si prevede di coinvolgere il medico di medicina generale Matteo Rosso, che potrà confrontarsi con il personale sanitario della struttura in modo virtuale per monitorare e verificare le condizioni dell’assistito, eventualmente modificando la terapia. La fase tre prevede la possibilità di allargare il modello anche ad altri medici del territorio.

La tecnologia su cui si basa il progetto e il modello assistenziale è stata sviluppata dall’azienda Tesi square di Roreto, così come il software di gestione dell’intero sistema.

Elisa Pira

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