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Vino: Ruchè dribbla la crisi, in un anno il docg cresce dell’11,3%

Nasce il Riserva, vigneti in 7 Comuni della provincia di Asti

Vino: Ruchè dribbla crisi, in un anno docg cresce dell'11,3%
Un'immagine delle colline astigiane dove sj produce il vino Ruchè.

RUCHÈ In dieci anni ha più che raddoppiato la produzione, passando da 400 mila a un milione di bottiglie della vendemmia 2019, con un trend di crescita dell’11.3% nell’ultimo anno e il lancio della novità Riserva, vino invecchiato con un affinamento di 24 mesi. Il Consorzio dei produttori del Ruchè docg traccia un bilancio che ha lati positivi anche nell’anno della pandemia.

«Il nostro vino è molto richiesto per le vendite on line, ed apprezzato anche da chi cerca vini particolari», spiega il consigliere Franco Cavallero.

Le 21 aziende iscritte al Consorzio rappresentano il 90% della produzione di Ruchè, che riguarda soltanto 7 Comuni della provincia di Asti: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.

Il mercato di vendita è soprattutto quello del nod-ovest, ma è anche amato a Roma; all’estero le bottiglie di Ruchè vanno soprattutto negli Usa e nel sud-est asiatico.

«Dieci anni fa il nostro vino è entrato nell’Olimpo dei migliori vini d’Italia, ovvero quelli riconosciuti con la docg, vertice della piramide della qualità in Italia. – ricorda Luca Ferraris, presidente del consorzio – La tipologia Riserva, risultato più recente, permette a chi lo desidera di produrre un vino più complesso, capace di affinare per lungo tempo e acquisire valore alla stregua dei grandi ‘fratelli’ piemontesi».

(Ansa)
   

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