ASTI Forse per ingannare il tempo, durante il primo lockdown dello scorso marzo, avevano riversato sul centralino della Polizia decine di chiamate nelle quali segnalavano infrazioni e reati inesistenti: gli agenti della Questura, nei giorni scorsi sono risaliti all’identità di due uomini, padre e figlio residenti in città e li hanno denunciati per sostituzione di persona e procurato allarme.
Scontri a fuoco inesistenti, infrazioni alle normative anti Covid-19 e, quel che è peggio malori: era vasto il campionario di contesti completamente inventati per i quali chiedevano l’intervento del 118 e delle forze dell’ordine. Nella fase iniziale delle indagini i poliziotti erano risaliti a un numero di cellulare sprovvisto di scheda Sim, abilitato per sole chiamate di emergenza: nei mesi successivi sono riusciti a individuare l’Imei, l’identificativo numerico del telefono trovato nell’abitazione dei due denunciati.
Davide Gallesio