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Disobbedienza civile dei ristoratori al centro del Comitato per la sicurezza pubblica

Covid: Confesercenti,un terzo di bar e ristoranti non riapre

CUNEO Se si può servire cibo in sicurezza a pranzo, allora si può farlo anche a cena, quando invece è vietato. Così ristoratori di varie parti d’Italia si preparano a una disobbedienza civile contro le limitazioni anti Covid, aprendo domani sera, venerdì 15 gennaio i loro locali dopo le 18. Come ogni protesta nata sui social, questa ha un hashtag, #ioapro, e gli organizzatori parlano di 30mila adesioni, ma è difficile fare previsioni e sul sito internet ideato per l’occasione sono sporadiche, 4 appena in tutta la Granda.

Il tema è stato discusso nell’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto oggi, giovedì 14 gennaio, al quale hanno preso parte, oltre al Questore, al comandante provinciale dei Carabinieri ed al comandante provinciale della Guardia di finanza, anche i rappresentanti delle associazioni di categoria Confcommercio, Associazione commercianti albesi, Federalberghi e Confesercenti.

Pur nella consapevolezza delle difficoltà che dette categorie stanno affrontando, è stata condivisa la necessità che tali manifestazioni di dissenso siano mantenute nell’alveo della legalità e ricondotte in un contesto di rispetto dell’attuale quadro regolatorio di contenimento della pandemia.

I rappresentanti delle categorie economiche, su richiesta del Prefetto, proseguiranno nell’opera di sensibilizzazione nei confronti degli associati al fine di dissuadere da iniziative improntate all’illegalità.

Nel corso della riunione il Prefetto ha manifestato disponibilità a incontrare una delegazione di operatori dei settori commerciali indicati per raccogliere le difficoltà, le preoccupazioni ed i disagi delle categorie dovute alle restrizioni di orario ed alle limitazioni vigenti.

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