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Abitare il piemontese: scopriamo il significato del termine mantì

Abitare il piemontese: scopriamo il significato del termine mantì

Mantì, tovaglia da stendere sulla tavola

Un amico falegname, un po’ per senso del proprio lavoro, un po’ per sua predisposizione spirituale, sostiene che la tavola, quella della cucina, sia il luogo più importante della casa, poiché è lì che si mangia e soprattutto perché lo si dovrebbe fare tutti insieme, almeno una volta al giorno.

La stessa tavola è bene coprirla con una tovaglia: vuolsi per proteggerla da eventuali chiazze e sporcature, o per semplice dignità nei confronti di chi ci mangia attorno. Ecco perché, ogni qualvolta c’è una festa importante, parliamo di mantì o mantil. Per qualcuno è più semplicemente la toàja (con la o che si legge u), ma è un lessico più recente e adattato all’italiano.

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Le declinazioni e le funzioni del mantì possono essere varie. Dalla tovaglia di cera che protegge il piano del tavolo (in legno, vetro ecc.) durante il giorno, fino al centrotavola, magari ricamato con motivi che ripercorrono la campagna o le feste stesse; può soprattutto essere la classica tovaglia per consumare il pasto quotidiano, oppure la tovaglia “da festa” utilizzata nei giorni importanti, ancor meglio quando vi sono invitati al cospetto. Ricordo anche un fatto di quando ero molto piccolo: poiché non era ancora diffusa l’abitudine del cosiddetto asse da stiro pieghevole, mia nonna era solita apporre un particolare panno su una parte del tavolo della cucina sopra il quale poggiare gli indumenti da stirare.

L’etimologia di mantì è indubbiamente latina, dove infatti mantilem è il tovagliolo e mantelum è sia l’asciugamano, sia la tovaglia; una delle radici lemmatiche più diffuse, dalle parlate galloromanze, fino all’arabo. Anche in spagnolo mantel è la tovaglia. Del resto anche il piemontese è una lingua neolatina.
Oltre al mantì abbiamo tutta la mantilaȓ’ìa, la biancheria da tavola: per mantiȓ’a si intende una certa tovaglia, anche piuttosto grande, utilizzata anche dai macellai che l’appendono sulla porta per segnalare il tipo di attività. Poi c’è la mantiȓ’àssa, una tovaglia da festa, ornata pregevolmente: guai tirarla fuori nei giorni ordinari. Attenzione, infine, a non confonderci con matlin-a, che è la mantellina, l’ampio indumento che avvolge la persona e la ripara dal freddo.

Paolo Tibaldi

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