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Roddi: per restaurare il castello ecco altri 2 milioni

Roddi: per restaurare il castello ecco altri 2 milioni

RODDI Inizieranno entro l’estate i lavori di riqualificazione della manica cinquecentesca del castello di Roddi. A dare l’annuncio sono stati, la scorsa settimana, il presidente della Regione Alberto Cirio, il vice Fabio Carosso e l’assessore al turismo Vittoria Poggio, che hanno siglato l’accordo di programma con il sindaco Lorenzo Prioglio. La Regione metterà a disposizione due milioni di euro e 50mila li stanzierà il Comune. Si tratta, in pratica, del penultimo atto del restauro del castello. La parte interessata è compresa tra la pertinenza (già recuperata negli anni scorsi) e il blocco quattrocentesco che comprende anche la torre, sul quale si interverrà successivamente. La parte di fabbricato al centro dei lavori è quella maggiormente fruibile, avendo a disposizione locali ampi, tra i quali, nel seminterrato, le antiche cucine. L’intervento prevede opere di consolidamento, restauro e sistemazione. Saranno messi in sicurezza i collegamenti interrati del castello e della torre e si interverrà sulle parti affrescate a completamento di opere già iniziate. Il progetto esecutivo ha già avuto il via libera della Soprintendenza. Manca solo l’appalto.

«Oggi è un giorno importante per il nostro paese e per tutto il territorio. Dopo questo intervento sarà più facile arrivare alla conclusione del restauro del castello», ha affermato il sindaco Lorenzo Prioglio, ricordando le varie tappe del recupero dello storico edificio: dal primo accordo di programma del 2003 da un milione e 387mila euro con Regione e fondazioni Cassa di risparmio di Cuneo, Torino e Alessandria per la messa in sicurezza della pertinenza, a quello del 2009 (3,3 milioni), che coinvolse anche l’Unione dei Comuni del Barolo. «Il nostro obiettivo è finire le cose. Gli interventi importanti hanno tempi lunghi, ma vanno conclusi», ha affermato il presidente della Regione Alberto Cirio. «Il castello di Roddi è tra i più belli della zona perché non ha subito interventi che lo hanno rovinato ed è vicino ad Alba. Da sempre Roddi, con il castello e l’Università dei cani da tartufo, è un’attrazione turistica e una grande potenzialità per tutto il nostro territorio, che però, finora era rimasta inespressa. Per questo motivo ho voluto riprendere in mano l’accordo di programma che avevo ereditato e con l’Amministrazione comunale abbiamo definito una modifica del progetto di rilancio del castello. L’Università dei cani da tartufo sarà un elemento centrale. È un unicum che porterà tantissimi turisti a Roddi e in Piemonte», ha aggiunto Cirio.

«Il castello di Roddi ha un livello di conservazione già eccellente, ma con ulteriori opere di manutenzione tornerà agli antichi splendori», ha aggiunto l’assessore Poggio. «Restaurare il castello equivale ad attribuire al territorio un valore aggiunto che potrà far crescere l’industria del turismo», ha concluso il vicepresidente della Regione Carosso. Alla firma dell’accordo erano presenti anche la presidente dell’ente Fiera del tartufo Liliana Allena, che ha ricordato la convenzione siglata lo scorso anno col Comune per l’utilizzo delle pertinenze, e il sindaco di Alba Carlo Bo, che ha sottolineato l’importanza di una sinergia tra il castello di Roddi, il museo del tartufo che nascerà ad Alba e quello in corso di realizzazione a Montà.

Il castello di Roddi è stato acquistato nel marzo 2001 per 552 milioni di lire. Già 50 anni fa, l’11 febbraio del 1971, il Comune aveva avuto l’occasione di entrarne in possesso, ma la proposta di acquisizione presentata dal sindaco venne bocciata dal Consiglio comunale per 14 voti a 1 e il primo cittadino rassegnò le dimissioni.

Corrado Olocco

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