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Il Mermet, impianto sportivo datato 1857

L'insegna all'ingresso dello sferisterio Mermet è stata ritinteggiata

ALBA Anche lo sport fa parte della storia di una città. Per questo motivo, dal 2020, Italia nostra ha indetto, a livello nazionale, una campagna di schedatura dell’impiantistica sportiva di interesse storico, nell’ambito di un’operazione conoscitiva avviata dal Coni e dal Ministero dei beni culturali.
La sezione albese di Italia nostra ha fornito il proprio contributo, realizzando due schede illustrative di strutture del centro storico di Alba, curate dal presidente Sergio Susenna e dal vice Roberto Giretti. Le schede sono state inviate alla sede nazionale.

L’EX PALESTRA
L’attenzione dell’associazione è stata rivolta allo sferisterio Mermet e alla ex palestra della Maddalena, che oggi non svolge più il ruolo per il quale fu costruita, essendo stata trasformata nella sala Beppe Fenoglio. Italia nostra ricorda che l’idea di costruire una palestra nell’ex complesso monastico nel centro di Alba risale all’inizio degli anni ’30 del secolo scorso. Il primo progetto è datato 1932 e fu redatto dal geometra Cesare Borgi. Quello definitivo è del 1936, sempre firmato dal geometra Borgi. L’edificio ha svolto la sua funzione fino all’inizio degli anni 2000. Anche il cortile di fronte alla palestra della Maddalena ha avuto uno spazio nella storia dello sport cittadino, avendo ospitato le prime partite di pallacanestro dell’Olimpo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60.

IL MERMET
Ancora più lunga è la storia dello sferisterio Mermet, progettato dall’architetto e sindaco albese Giorgio Busca su un terreno donato nel 1854 dalla famiglia Mermet al Comune quando, per ragioni di ordine pubblico, il Consiglio albese decise di proibire la pratica del balon in piazza del Duomo. Entrato in funzione nel 1857, il Mermet è uno degli impianti sportivi più antichi d’Italia e d’Europa. Nel 2018 lo storico campo da pallapugno è stato acquistato da una fondazione nata su iniziativa di alcuni appassionati, che ora ne sta progettando la ristrutturazione per migliorarne la fruibilità sia a scopi sportivi che culturali.

Il Mermet e l’ex palestra della Maddalena non sono tuttavia i soli impianti d’interesse storico. Nel 2022 compirà cent’anni lo stadio Michele Coppino, inaugurato il 30 aprile del 1922 con un’amichevole tra Albese e Savona, realizzato a spese della società biancazzurra su un terreno del Comune.
Più o meno coetaneo della palestra della Maddalena è il campo da tennis che si trova lungo la circonvallazione. Un articolo di Gazzetta d’Alba del 1934 segnala le cattive condizioni in cui si trova il campo, mentre nel 1927 il nostro giornale parlava della possibile nascita di un gruppo tennistico in seno all’Us Albese, che all’epoca era una polisportiva. Pertanto l’impianto è stato realizzato tra la fine degli anni ’20 e l’inizio del decennio successivo. Tra il 1942 e il 1943 il campo da tennis è stato frequentato anche dai giocatori della Juventus, sfollati in città e ospitati in una cascina nei pressi di Altavilla.

IL VELODROMO
Una struttura sportiva di cui invece non ci sono più tracce è il velodromo realizzato alla Moretta all’inizio del ’900 sull’onda della grande popolarità del ciclismo. Dotato di una pista lunga 400 metri, l’impianto, nel 1903 ospitò i Campionati italiani di atletica leggera.

Corrado Olocco

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