Lavorare dai luoghi di vacanza: progetto per avere 400mila pernottamenti in più al mese

TORINO L’assessore regionale al turismo, Vittoria Poggio, lancia un progetto che potrebbe attrarre in regione 400mila pernottamenti in più al mese: «Faremo leva sullo smart working come strumento per unire le attività ludiche con quelle lavorative per essere competitivi al pari di altri paesi che si stanno attrezzando per la ripartenza del settore turistico». L’idea è quella di dare la possibilità a chi lavora a distanza di farlo da un luogo di villeggiatura per conciliare lavoro e vacanze. Dedicato a professionisti anche con famiglia, e già sperimentato in alcune località europee, l’idea di sposare lavoro e turismo si sta rivelando una nuova fonte di guadagno per le regioni in grado di soddisfare questo tipo di clientela.

È quanto emerge da un progetto di Vistpiemonte (la società di Regione e Unioncamere per la promozione del territorio) illustrato dall’assessore Poggio alle associazioni del settore della ricettività piemontesi tra i quali Federalberghi, Gta e Asshotel, secondo il quale ricevendo soltanto lo 0,01% della popolazione di 6 Paesi con un clima freddo dell’Ue come Belgio, Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia per trascorrere un soggiorno di un mese, le nostre località turistiche potrebbero beneficiare di un incremento di quasi mezzo milione di pernottamenti, addirittura raddoppiabili aggiungendo all’elenco Francia, Inghilterra e Finlandia. Con potenziali ricadute positive anche sul resto della filiera turistica come la ristorazione e la mobilità.

Lavorare dai luoghi di vacanza: progetto per avere 400mila pernottamenti in più al mese

Ha spiegato l’assessore, Vittoria Poggio: «In Piemonte ci sono territori di ineguagliabile bellezza sui quali operano strutture ricettive di grande pregio come alberghi o agriturismi capaci di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale. L’holiday working è una opportunità da cogliere per battere la concorrenza nella ripresa del settore al tempo della pandemia».

Con la collaborazione delle associazioni di categoria e delle Atl nei prossimi mesi sarà fatto un censimento delle strutture da promuovere in Italia e all’estero: tutte dovranno garantire standard di qualità come una buona connessione internet, la privacy e la sicurezza dei dati, se l’utente usa il Wi-fi, e la disponibilità̀ di spazi di relax. Una prima fase di test potrebbe partire già in estate, per poi diventare un elemento strutturale dell’offerta piemontese.

Il progetto – coordinato da Visitpiemonte – vedrà il coinvolgimento anche di Anci, Uncem e altri attori territoriali, ed è stato accolto favorevolmente dal presidente di Federalberghi Piemonte, Alessandro Comoletti, dal presidente del Gruppo turistico alberghiero Federico De Giuli e dalla presidente di Asshotel Giulia Beccaris.

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