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Per Fabrizio Pace (Aca), Alba può ripartire ai primi di maggio

Per Fabrizio Pace (Aca), Alba può ripartire ai primi di maggio

ALBA Lo incontriamo nel suo ufficio affacciato a piazza San Paolo. Fabrizio Pace, direttore dell’Associazione commercianti albesi, ha pronto un interessante carnet d’iniziative per reagire al lungo periodo di pandemia che ha tenuto tutti sotto scacco. «Ripartiremo presto!», dice. Pace ne è così convinto che legge anche questo defatigante ritorno in zona rossa come l’ultimo miglio prima di rivedere la luce. E non si tratta, precisa, di ottimismo della speranza, ma di precisa razionalità.

Pace, in quale situazione si trova il commercio locale?

«Non certamente positiva. Arriviamo da un anno di lockdown e siamo di nuovo in zona rossa. In pratica, abbiamo avuto solo un periodo di respiro l’estate scorsa: per troppo tempo abbiamo avuto a che fare con decreti dell’ultimo minuto, allerta e chiusure. Se a questo aggiungiamo che i ristori del Governo sono stati minimi, in grado di soccorrere a malapena gli affitti, invece di valutare le perdite reali, non possiamo sorridere».

Ma, a suo avviso, Alba si rimetterà in piedi presto.

«Il tessuto imprenditoriale della nostra zona, come sempre ha tenuto, pure nella difficoltà. Chi è andato in forte crisi, quasi sempre aveva già problemi. Corso Piave, a esempio, non viveva una situazione felice da tempo, come l’area del San Lazzaro, che ha visto chiudere l’ospedale».

Allora, dove vede i segnali di una svolta radicale?

«In primo luogo abbiamo imparato alcune cose. La pandemia ci ha fatto capire fino a che punto sia importante per le aziende – piccole e grandi – digitalizzarsi, pensando a un canale di vendita diverso da quello tradizionale. Se dobbiamo chiedere che Amazon paghi le giuste imposte nel Paese in cui fa gli introiti, occorre anche muoversi in proprio per contrastare le grandi piattaforme».

Che cosa si può fare?

«Per esempio, possiamo vendere on-line insieme. Lanceremo nei prossimi mesi un portale a disposizione dei commercianti che vorranno inserirsi: si chiamerà Enjoy Alba, Langhe e Roero».

Che altro abbiamo appreso in questo periodo?

«Il nostro territorio ha retto meglio di altri e ripartirà prima, con una forza e una velocità maggiori. Lo abbiamo sperimentato l’estate scorsa, quando il Covid-19 ci ha dato qualche mese di tregua. Abbiamo registrato meno turisti stranieri, ma un’invasione di italiani. Nell’agosto del 2020 le strutture ricettive hanno lavorato di più rispetto allo stesso mese del 2019».

Quindi, si può pensare in positivo in un momento ancora tanto drammatico?

«Dobbiamo lanciare un segnale di fiducia. Possiamo avere una meta per sconfiggere la depressione e scrollarci di dosso la rassegnazione e la paura. La meta è vicina: maggio. Credo che dall’inizio del mese sarà possibile riavviare il commercio. E non lo dico perché ho letto la sfera di cristallo, ma su basi concrete».

Da che cosa lo deduce?

«Lo scorso anno, da metà maggio, senza l’aiuto dei vaccini, c’è stato un grande calo nella diffusione del virus, proseguito durante l’estate. Se questo fatto si ripete (e non si vede perché non debba essere così), ora siamo avvantaggiati dalle immunizzazioni. Confido nella campagna vaccinale che partirà nelle prossime settimane: saranno due mesi impegnativi, ma ci condurranno fuori dalle secche. Come Associazione commercianti terremo domani, mercoledì 17 alle 14, una videoconferenza con il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio per fare il punto della situazione. L’Aca è in grado di mettere a disposizione notevoli spazi – circa 500 metri quadrati – e i sanitari del centro San Paolo per contribuire alle vaccinazioni per le aziende e la popolazione».

Maria Grazia Olivero

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