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In Piemonte riapre scuole ma sale la protesta

Invalsi in Piemonte

TORINO In Piemonte le proteste legate alle restrizioni causate dal Covid non si fermano. Oggi, giorno di riapertura delle scuole per quasi 311mila bambini e ragazzi fino alla prima media, a manifestare saranno le studentesse dodicenni torinesi diventate simbolo della ribellione contro la Dad, ma anche gli ambulanti non legati ai generi alimentari, e la Confesercenti. I mercatali hanno già inscenato una prima manifestazione ieri pomeriggio davanti al Palazzo di Giustizia di Torino, e per oggi hanno annunciato l’allestimento dei banchi nei mercati cittadini, mentre a Cuneo gli ambulanti presidieranno piazza Galimberti dalle 11, con la presenza di Giacomo Errico, presidente nazionale di Fiva-Confcommercio.

«Vogliamo provare a scaricare la merce e a montare i banchi, rispettando le norme anti-Covid – spiegano i rappresentanti torinesi della categoria – abbiamo avvertito prefetto, questore, sindaco e assessori. Alle 8.30 metteremo la nostra merce, con sopra la scritta manifestazione. Sarà un segnale di unità e forza». Confesercenti programma la sua giornata di mobilitazione piemontese nell’ambito della iniziativa messa in campo a livello nazionale. Le proposte dei commercianti verranno illustrate alla sindaca, al prefetto di Torino e al presidente della Regione Piemonte in tre incontri già fissati, e saranno oggetto di una lettera inviata a tutti i parlamentari locali. «Anche a Torino – dice il presidente Giancarlo Banchieri – saremo impegnati a far sentire la voce degli imprenditori messi sempre più in ginocchio da una crisi che sembra non avere fine».

Sul fronte scuola, come in tutta Italia torneranno in aula i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, della primaria fino alla prima media. Ma per tutti gli altri proseguirà la didattica a distanza al 100%. L’assessore all’istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, afferma che «una generazione è stata indebitata a colpi di decreto, ed è l’ora di un cambio di passo del Governo per tornare a una normalità a tempo indeterminato». E le due studentesse dodicenni Anita e Lisa, diventate simbolo della lotta contro la didattica a distanza, sono già tornate insieme a Emma, Adele e altri quattro compagni in piazza Castello davanti al palazzo della Regione, dove dalla scorsa settimana hanno ripreso a seguire le lezioni online. «L’avevamo detto – ha detto ieri mattina Anita prima di riprendere a seguire le lezioni con il tablet – che ci saremmo state anche se avessero chiuso tutto. E infatti siamo qua». I dati sui ricoverati con Covid sono in crescita.

Il bollettino dell’Unità di crisi della Regione riporta un incremento di 5 pazienti in terapia intensiva, dove il totale risale a 370, mente ieri c’era stato un calo di 5 ricoverati; negli altri reparti + 31, e il numero complessivo passa a 3.882. I contagi sono 852, con un tasso di positivi del 6,8% rispetto ai 12.351 tamponi. I morti sono 18. Una nota positiva intanto arriva dalla Valle Vigezzo, dove nel distretto Asl di Santa Maria Maggiore sono stati tutti vaccinati con tanto di richiamo gli ultraottantenni. La valle, una laterale dell’Ossola, era stata la prima zona rossa del Piemonte, a partire dal Comune di Re dove, raggiunto un picco di 53 positivi, il 3 marzo, oggi i contagiati sono soltanto due.

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