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Vaccini: Cirio chiede di aumentare le dosi

PANDEMIA Reduce dall’incontro col commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e nell’imminenza della tornata di inoculazioni per la fascia d’età tra 60 e 69 anni – al via l’8 aprile – il presidente della Regione Alberto Cirio fa il punto sulla campagna vaccinale. Nel territorio dell’azienda sanitaria Alba-Bra, intanto, si è raggiunto, con le iniezioni, l’undici per cento dei residenti, il tredici sul totale della popolazione da trattare. Già vaccinati anche la metà dei 1.300 anziani non trasportabili.

Vaccini: Cirio chiede di aumentare le dosi

Presidente cosa ha chiesto al generale Figliuolo?

«Gli ho domandato meno fogli e più fiale. Con ventimila somministrazioni al giorno siamo una delle regioni più performanti. L’obiettivo, però, è alzare l’asticella e arrivare a trentamila trattamenti quotidiani entro la metà di aprile, quarantamila per il mese di maggio. Per farlo abbiamo bisogno di meno burocrazia e più certezze sulle forniture di farmaci».

Cosa pensa della macchina organizzativa regionale. I medici di famiglia hanno aderito in numero sufficiente per le nuove fasi?

«Sono quasi novecento i sanitari che hanno già accettato di vaccinare i propri pazienti in studio o negli ambulatori di medicina di gruppo; altri ottocento lo faranno nei punti vaccinali allestiti nelle aziende sanitarie. Il loro è un supporto fondamentale a questo piccolo esercito che può contare, oggi, su 138 punti di inoculazione ai quali, presto, se ne aggiungeranno altri cinquanta, in base a un accordo sottoscritto con il sistema privato. Se avremo la benzina, cioè le dosi, la nostra macchina sarà pronta a correre ancora più veloce».

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Il Piemonte ha completato il ciclo vaccinale (due dosi) per il 6,8% della sua popolazione

A quando l’avvio delle somministrazioni massive, per le persone che hanno fra i 70 e i 79 anni?

«Sono iniziate proprio in questi giorni: al momento sono già quasi diecimila i pazienti vaccinati; si è cominciato con chi ha fra i 75 e i 79 anni, in ottemperanza al piano nazionale. La priorità, però, in linea con le indicazioni del Governo, è completare l’inoculazione per gli ultraottantenni: in Piemonte continueremo a iniettare i farmaci di Pfizer e Moderna. Entro il 17 aprile tutti avranno la prima dose, con somministrazioni nella settimana successiva, per chi ha aderito alle tornate di prenotazione oltre il termine».

Alla luce dell’attuale velocità di trattamento e degli aggiustamenti futuri, in quanto tempo si raggiungerà una copertura soddisfacente della popolazione?

«Le forniture sono il punto vincolante: purtroppo continuiamo a registrare ritardi nelle consegne. È il caso del prodotto della Pfizer: le somministrazioni avvengono in pochissimi giorni, ma è capitato di dover rallentare perché mancano le fiale. La fondazione Gimbe, uno dei più autorevoli enti di ricerca medica, ci ha segnalati come primi in Italia per quota di popolazione che ha già completato il ciclo vaccinale. Traguardo importante, ma non basta, da qui la richiesta di incrementare la fornitura di farmaci fin da ora».

Francesca Pinaffo

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