Le sale della Granda riaprono: «Fiducia nella settima arte»

Tra i gestori che ripartiranno ci sono il Multilanghe di Dogliani, il Cine 4 citiplex di Alba e il multisala Impero di Bra

Le sale della Granda riaprono: «Fiducia nella settima arte»
La sala vuota del Multilanghe di Dogliani durante i mesi di chiusura.

CINEMA Con le restrizioni legate alla pandemia, i cinema, soprattutto quelli a conduzione familiare, stanno attraversando momenti difficili: secondo l’Unione esercenti cinematografici italiani sono a rischio di chiusura l’ottanta per cento delle sale, con una perdita di 657 milioni. Chiusi da ottobre, con il decreto del 26 aprile avrebbero potuto riaprire, ma la maggior parte ha reputato la scelta poco conveniente. In provincia di Cuneo, tra i cinema che hanno confermato l’apertura ci sono il Multilanghe di Dogliani, il Cine 4 citiplex di Alba e il multisala Impero di Bra.

Spiega Luigi Musso, gestore insieme alla sua famiglia della sala doglianese dal 1998: «A fronte di molti provvedimenti per garantire la sicurezza dei clienti, i nuovi film da proporre sono pochi. Il rischio è di aprire senza coprire le spese dell’energia elettrica. Senza novità da proiettare la gente non viene. In ogni caso, reputo fondamentale dare un segnale agli amanti del cinema. Non possiamo sempre dire di no».

A detta di Musso, prima di settembre difficilmente usciranno nuove pellicole. «Noto che la gente si sta disabituando ad andare al cinema. Soprattutto gli anziani e i giovani, coloro i quali avrebbero anche più tempo. Con i cinema chiusi, i provvedimenti hanno favorito esageratamente la visione su piattaforme streaming. Per le norme tutti i film che escono al cinema dopo trenta giorni di programmazione possono passare sulle Tv a pagamento. Con questi colossi non c’è concorrenza». Il Multilanghe, al momento, aprirà nei fine settimana a partire da venerdì 28. «Siamo pochi esercenti coraggiosi che vogliono riportare un po’ di cultura anche in provincia».

Di parere simile anche Ornella Lurgo, del Cine 4 cityplex: «Apriremo il 27, per ora dal giovedì alla domenica. Vedremo, in base al pubblico che arriverà, se aumentare i giorni. Trasmetteremo il poco che c’è in modo continuativo. La mancanza di aiuti economici e le leggi che favoriscono le piattaforme ci stanno mettendo in crisi, ma sappiamo anche che la modernità e il progresso non si fermano. Dispiace che, nell’ultimo anno, consuetudini e norme non scritte tra le sale e i produttori siano saltate. In ogni caso, il cinema ha attraversato altri periodi di crisi e ne è sempre uscito indenne. Basti pensare all’avvento delle televisioni commerciali negli anni Ottanta. Il fascino della settima arte, alla fine, prevarrà».

Davide Barile

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