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Rapina del Gallo: le opinioni della difesa e delle famiglie delle vittime

Rapina del Gallo: le opinioni della difesa e delle famiglie delle vittime

GALLO GRINZANE «La Procura ha fatto le sue deduzioni, noi continueremo ad approfondire la dinamica dei fatti perché ci sono dei momenti che devono ancora essere chiariti. Per questo seguiteremo, con l’aiuto dei nostri periti, già nei prossimi giorni, ad approfondire gli avvenimenti». Così l’avvocato albese Stefano Campanello, incaricato della difesa del gioielliere Mario Roggero, ribatte alla ricostruzione della sparatoria seguita alla rapina del 28 aprile, diffusa ieri (venerdì 21 maggio), dal Procuratore di Asti Alberto Perduca.

Un’ipotesi, quella dell’accusa, che attribuisce la morte dei due rapinatori Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino, a un conflitto a fuoco avvenuto al di fuori della bottega di via Garibaldi e non, come sostenuto, dallo stesso gioielliere, in un momento di concitazione dentro al negozio.

Sintonia rispetto alla linea della Procura esprime Marino Careglio, avvocato che rappresenta i famigliari di Andrea Spinelli, la vittima braidese della sparatoria: «Il comunicato è in linea con le risultanze e ricostruzioni dei nostri consulenti», spiega il legale, «la ricostruzione ha contribuito, assieme all’autopsia a far luce su aspetti importanti del fatto di sangue. Attendiamo le valutazioni giuridiche dei magistrati».

Ancora più netta l’opinione di Giuseppe Roberto Caruso, che rappresenta i figli e la compagna del torinese Giuseppe Mazzarino: «La ricostruzione della Procura ha chiarito che non è legittima difesa ma qualcos’altro. Manca il pericolo attuale, uno dei principi cardine per invocare la legittima difesa». E aggiunge: «Faremo il possibile per appurare la verità anche per i due figli che stanno ancora piangendo il padre».

Davide Gallesio

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