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Al via gli esami orali della maturità: le impressioni degli studenti albesi

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SCUOLA Nell’imminenza dei colloqui per l’esame di maturità – la nuova modalità introdotta per rispettare le norme anti Covid-19-  incominciati stamane (mercoledì 16 giugno), per più di mezzo milione di studenti in tutta Italia, abbiamo raccolto le impressioni di alcuni ragazzi degli istituti superiori albesi: ecco le loro opinioni sulle aspettative per la prova che li attende in queste ore.

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«Mi sento stanca, come mai prima nella mia vita», dice Elisabetta Albrito, che vive a Diano e frequenta l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing dell’Einaudi, ex ragioneria. «Penso sia giusto aver scelto un esame orale, dal momento che negli ultimi due anni gli scritti si sono ridotti al minimo. Ma l’ansia c’è comunque, perché si tratta di una prova impegnativa». Tolta la pandemia, la nostalgia delle superiori si fa già sentire: «Mi mancheranno i compagni, il rapporto con gli insegnanti e la scuola: per cinque anni, è stata questa la mia seconda casa e all’università sarà tutto diverso». Per il prossimo anno, la strada è tracciata: «Cambierò del tutto settore e m’iscriverò a scienze della formazione: studiare le materie economiche è stato molto importante, ma ho capito che il mio desiderio è insegnare».

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Per cinque anni, dal lunedì al venerdì,  Gaia Pio ha viaggiato da Rocchetta Belbo mezz’ora all’andata e mezz’ora al ritorno per essere in classe, all’ Enologica di Alba. Anche lei sta per diplomarsi: «Sono molto agitata, anche se sono contenta di sostenere un orale», dice. «Se ripenso agli ultimi anni, mi sono abituata alla didattica a distanza. Per mesi, inoltre, abbiamo dovuto rinunciare alle attività laboratoriali in cantina, che sono una parte essenziale del nostro corso di studi». In ogni caso, i cinque anni all’Enologica sono stati molto positivi per Gaia, anche se ora gli occhi sono sull’università: «Proprio la scorsa settimana ho effettuato il test d’ingresso per biotecnologie a Torino, l’ambito che per ora m’interessa di più».

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«Mi è mancata la vita sociale, ma passare così tanto tempo a casa mi ha permesso di riflettere sul mio futuro, sul presente e su quanto stava accadendo attorno a noi. E, inoltre, ho studiato al massimo». Anche per Giulio Costa, albese, studente per l’indirizzo di amministrazione finanza e marketing dell’Einaudi, il lockdown non è stato unicamente un periodo negativo. «Ora, a pochi giorni dalla maturità, mi sento piuttosto sereno: so di aver affrontato con molto impegno anche quest’anno e cerco di essere positivo, come sempre». Per il prossimo anno, Giulio intende iscriversi all’università, proseguendo nel settore economico. E, come cittadino, è tra i tanti giovani che hanno deciso di fare il proprio dovere nella lotta alla pandemia: «Appena è stato possibile, ho effettuato infatti la preadesione per la vaccinazione. Mi sembra che i giovani abbiano reagito molto bene e penso sia importante
fare la propria parte, anche perché i dati ci dimostrano l’efficacia della campagna vaccinale in corso oggi», spiega.

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«L’agitazione si fa sentire, anche se mi sento pronta per sostenere l’esame». Gloria Saglietti vive ad Albaretto della Torre e frequenta l’ultimo anno del Da Vinci, indirizzo scienze sociali. «Mi spaventa in particolare la parte dedicata ai collegamenti, dal momento che l’ansia può giocare brutti scherzi, ma cerco di essere ottimista e di affrontare tutto». Quale ricordo si porterà dietro del liceo? «I compagni, quando potevamo essere davvero vicini di banco e non distanziati; gli insegnamenti dei docenti, le uscite improvvisate e le risate. Di quest’ultimo periodo, invece, non dimenticherò le canzoni cantate in classe per sostenerci a vicenda e creare un bel clima positivo». Gloria è ancora indecisa: «Andrò all’università, ma non ho ancora scelto la facoltà. L’ultimo anno mi ha destabilizzata: anziché pensare al futuro, ci siamo soprattutto concentrati sul presente»

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«Non è stato facile passare così tanto tempo a distanza, ma il rapporto tra compagni si è rafforzato: ci siamo sostenuti ed è questo uno dei ricordi più belli che conserverò di questi due anni». Domitilla De Paoli vive a Niella Belbo e sta per diplomarsi all’indirizzo turistico commerciale del Cillario Ferrero, sede di Alba. «Mi sento abbastanza pronta, anche se la prova mi spaventa: dopo quasi un altro anno davanti allo schermo di un computer, sarà strano essere valutati da una commissione in presenza». In più, l’esame non è da sottovalutare, «perché c’è tutto il programma da ripassare». Per il prossimo anno, Domitilla spiega: «Sto pensando di iscrivermi a una triennale nel campo del diritto e dell’economia. E, nel frattempo, in estate lavorerò con mio padre, anche se devo dire che non mi dispiacerebbe trovare un impiego proprio nel settore turistico».

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«Non sono molto agitata, perché, nonostante le difficoltà, penso che la nostra preparazione sia buona». Lo dice Federica Scagliola, di Calosso, studentessa del Da Vinci, indirizzo linguistico. «Mi sembra giusto aver previsto l’esame sotto forma di colloquio orale, tenendo conto di come molte prove si siano svolte in modalità di didattica a distanza». Federica ha dei bei ricordi dell’anno appena trascorso: «Il legame con i compagni e con gli insegnanti, che ha resistito anche alla pandemia e alle distanze». Per il prossimo anno è decisa: «Andrò a Pavia, per studiare lingue», conclude la ragazza.

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«Se penso alle scuole superiori, credo che mi mancherà tutto. Sono stati anni importanti: mi hanno permesso di approfondire il mio interesse per la viticoltura». Giulio Riolfo, di Diano, è uno dei maturandi dell’Enologica di Alba. «Per quanto riguarda la maturità, mi sento tranquillo e cerco
di affrontare il tutto in modo sereno. Sto ripassando per l’esame, anche se si fa un po’ sentire il peso della didattica a distanza, che ha complicato le cose sul fronte della concentrazione. Per il prossimo anno, Giulio ha le idee ben definite: «Salvo imprevisti, non cambierò settore e mi iscriverò alla facoltà di scienze agrarie».

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«Un diploma può rappresentare un riscatto e allo stesso tempo un punto di partenza». Sonia Marzano, 26 anni, braidese, è tra gli studenti dei corsi serali che domani affronteranno la maturità. Per due anni, dalle 18 alle 23, ha seguito il serale al Cillario Ferrero, indirizzo commerciale. «Ho intrapreso questo percorso per offrirmi una possibilità, dal momento che non ho mai veramente creduto in me stessa», dice Sonia. «Nel momento in cui è stato necessario scegliere la scuola superiore, ho deciso di seguire il mio sogno di bambina e iscrivermi al corso di parrucchiera all’Apro. È stato un periodo molto bello e fino ai 24 anni ho lavorato in un salone».

Poi è arrivata la crisi: «Dopo un periodo di pausa, percorrendo la via Francigena, sono tornata a casa con l’obiettivo di rimettermi sui libri e di studiare per ottenere il diploma». Il percorso al Cillario Ferrero è capitato nei due anni della pandemia: «Se torno con la mente a marzo dello scorso anno, è stato traumatico l’impatto con la didattica a distanza, anche se la scuola ha reagito al meglio. Tornati in presenza, è stato bellissimo ritrovare il contatto con la classe e sostenerci a vicenda, oltre che poter avere un rapporto più diretto con i professori».

Da gennaio Sonia vede la scuola anche dall’altro lato della cattedra: «Ho iniziato a lavorare ad Apro come insegnante nel corso di acconciatura, così di giorno facevo la docente e di sera studiavo: è stato un anno molto impegnativo, ma ne è valsa la pena». Sulla maturità, Sonia non ha dubbi: «Per me sostenere l’esame è una vittoria e mi sto impegnando per concludere il mio percorso con un buon risultato. Vorrei diventare insegnante e proseguirò con l’università, in ambito umanistico: questa è la mia strada».

Francesca Pinaffo

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