Il Pd presenta la pdl sulla Prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sostegno ai pazienti e alle loro famiglie

Maurizio Marello: «Dobbiamo recuperare in fretta il tempo perduto».

Il Pd presenta la pdl sulla Prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e sostegno ai pazienti e alle loro famiglie 1

TORINO È stata presentata alla stampa questa mattina, martedì 22 giugno, la proposta di legge sulla Prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sostegno ai pazienti e alle loro famiglie, firmata dai consiglieri Domenico Rossi, vicepresidente IV commissione sanità, Raffaele Gallo, presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, Monica Canalis, Maurizio Marello, Mauro Salizzoni, Diego Sarno e Daniele Valle.

La pdl punta a riconoscere, valorizzare e rafforzare le realtà già operanti nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione nell’ambito del servizio sociosanitario piemontese, attraverso una rete integrata, che operi secondo un modello multidimensionale e multiprofessionale. Tale pdl prevede lo stanziamento triennale complessivo di 900 mila euro.

La proposta è articolata tra molti aspetti ritenuti fondamentali per prevenzione, presa in carico, cura e sostegno nonché reinserimento in ambito scolastico o lavorativo. Ritiene prioritaria inoltre la Costituzione del Centro di Coordinamento regionale per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con lo scopo di elaborare linee guida al fine di offrire in modo omogeneo sul territorio regionale diagnosi precoci, gestione efficace delle liste d’attesa, continuità assistenziale e appropriatezza delle cure.  Punta alla promozione di attività formative e di aggiornamento professionale rivolte agli operatori sanitari e sociosanitari direttamente o potenzialmente coinvolti nella presa in carico dei pazienti con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, inclusi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, anche al fine di facilitare l’individuazione precoce dei soggetti affetti da DCA.

La legge chiede inoltre ad Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere di organizzare contesti di cura dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione prevedendo almeno l’implementazione di interventi ambulatoriali per l’intercettazione precoce, la diagnosi e l’eventuale invio dei pazienti ai contesti di cura e alle strutture più appropriati della Rete regionale, nonché per la presa in carico delle situazioni gestibili a un primo livello. È stata inoltre sottolineata l’importanza di implementare percorsi per la transizione, concordata tra le relative equipe, dai servizi per i minori ai servizi per gli adulti, senza soluzione di continuità della presa in carico e delle cure.

La legge prevede inoltre che la Regione oltre al rafforzamento sul territorio, valorizzando le iniziative presenti, garantisca l’implementazione dell’attuale dotazione di posti letto in regime residenziale e semiresidenziale, e attuazione di programmi di sostegno alle famiglie e ai caregivers dei pazienti.

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Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il consigliere Maurizio Marello che, nei mesi scorsi aveva depositato un’interrogazione sollevando la problematica dei DCA: «Dobbiamo recuperare il tempo perduto e affrontare seriamente questa malattia», ha spiegato il consigliere, «c’è bisogno di fare formazione su queste malattie negli ambienti ad alta competizione tra i giovani come scuola e sport». Ha aggiunto inoltre tre obiettivi che si intende affrontare con tale proposta di legge (che ovviamente è aperta ai contributi delle altre forze politiche di opposizione e di maggioranza): «E’ necessaria un’organizzazione sanitaria in termini di professionalità e di strutture capaci  di offrire in modo omogeneo adeguata cura alle persone colpite da questa malattia accanto alle associazioni che si occupano del problema, fondamentali per il lavoro svolto in questi anni», ha aggiunto il consigliere, «allo stesso modo lo è un’adeguata informazione che faccia conoscere all’opinione pubblica il problema nella sua vera portata: l’anoressia infatti non è una questione di “aspiranti modelle” come troppi ancora pensano ma una patologia molto più complessa. Indispensabile è infine la formazione nella scuola e nei centri educativi (come quelli sportivi) partendo dal personale docente».

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