Alla casa della salute di Montà servono più volontari

Alla casa della salute di Montà servono più volontari 1

MONTÀ La casa della salute di Montà è, ormai da anni, il punto di raccolta di tutti i medici del paese. Nei locali del centro storico tutti i montatesi si recano per ogni tipo di attività legata alla salute, dai prelievi alle donazioni di sangue, e di recente, anche per farsi vaccinare contro il Covid-19. Da quando è iniziata l’emergenza, ormai più di un anno fa, alla struttura si deve accedere solo su appuntamento e il personale in servizio non è sufficiente per accogliere, controllare e indirizzare i pazienti, che sono più di un centinaio al giorno.

Per questo motivo il Comune si è affidato al volontariato e, attraverso diversi appelli, è riuscito a raccogliere un nutrito gruppo di cittadini disposti a donare del loro tempo proprio per permettere al centro di funzionare al meglio e continuare a offrire un importante servizio non solo per il paese, ma anche per i territori limitrofi, compresi i Comuni fuori provincia. Spiega il vicesindaco Chiara Berardi: «Siamo partiti con qualche volontario e l’importante appoggio di tre ragazze che svolgevano il servizio civile per la Croce rossa. Purtroppo, chiuso il progetto, abbiamo perso l’aiuto della Cri, ma siamo riusciti a reggere grazie alla crescita del numero dei cittadini pronti a offrirci tempo e sostegno. Adesso, però, con l’estate e l’arrivo delle ferie, rischiamo di non riuscire a coprire tutte le esigenze. Gli attuali volontari non potranno garantire la stessa continuità di servizio. Per questo ci siamo attivati per cercare forze nuove». Berardi continua: «Vorrei lanciare un appello alla popolazione. Chiunque potesse aiutarci sarà il benvenuto. Più saremo e meglio potremo garantire questa prestazione così importante. Oggi più che mai abbiamo bisogno di cittadini che mettano una parte del loro tempo a disposizione dei vicini più in difficoltà».

Il vicesindaco conclude: «Vorrei anche ringraziare chi già si impegna in questo senso. Stiamo parlando di un insieme di persone che coordiniamo grazie a un gruppo WhatsApp: Giuseppina Aloi, Elisa Almondo, Luigina Benotto, Luigi Calzavara, Camilla Casetta, Roberto Casetta, Claudio Ciraci, Lucia Morone, Luciana Trucco Elena Rinaudo e Anna Vaglienti. Ultimo, ma non meno importante, è l’aiuto di Dario Pelassa, coordinatore dell’associazione Aib, che con il suo gruppo ci aiuta a fronteggiare questo particolare momento».

Andrea Audisio

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