Autostrada: il Ministero della cultura si oppone ai viadotti e accoglie le tesi dell ’Osservatorio per il paesaggio

autostrada asti cuneo gallerie
Un rendering dell'autostrada con i tunnel a Verduno, ipotesi sostenuta dall'Osservatorio per il paesaggio

ALBA L’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, attraverso il consiglio regionale di Italia nostra, segna un punto a suo favore sulla strada del completamento dell’Asti-Cuneo: il Ministero della cultura recepisce con attenzione la segnalazione partita dall’associazione ambientalista e rileva che il tracciato esterno «presenta elementi di forte criticità e contrasto rispetto alla obbligatoria tutela del patrimonio culturale e del paesaggio». Dal Ministero parte la dichiarazione di attivarsi con prontezza «nel prosieguo delle fasi del Via e di autorizzazione del progetto», al fine di garantire tutela ambientale e rispetto del paesaggio  del sito interessato dai lavori autostradali.

Ora l’obiettivo è «sollecitare l’attenzione degli amministratori locali nonché promuovere un confronto tecnico tra l’Osservatorio e i rappresentanti dei ministeri che hanno il potere di decidere sulle modalità del completamento dell’opera mediante l’organizzazione di un webinar in streaming in cui le parti possano dimostrare la validità delle proprie tesi e confutare, se necessario, quelle della controparte», si legga in una nota firmata da 18 componenti del direttivo dell’Osservatorio a nome delle 16 associazioni che ne fanno parte.

Sabbia negli occhi dei cittadini

L’Osservatorio giudica molto grave «che si continui a buttare sabbia negli occhi ai cittadini delle Langhe, del Roero, di Bra e di Alba, tempestati negli ultimi anni dallo stillicidio di dichiarazioni di ogni parte politica, spesse volte smentite dopo poco tempo, senza mai accettare un dibattito pubblico che serva finalmente a chiarire e ad approfondire seriamente il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, argomento di fondamentale importanza per il territorio», si legge nella nota.

È «una lettura accurata e realistica, ma distaccata dagli interessi dei partiti, dei problemi che attanagliano il completamento dell’autostrada e delle opportunità che potrebbero invece essere colte a beneficio dell’economia locale», quella che arriva dall’Osservatorio, assieme agli aggiornamenti riguardo i recenti scambi di corrispondenza avvenuti con i ministeri interessati.

I punti fermi sono, da una parte, le delibere del Cipe di agosto 2019 e maggio 2020 che hanno permesso lo sblocco del cantiere nella zona di Roddi e dall’altra «le proposte che consentirebbero il completamento di un’opera estremamente necessaria per l’economia locale, senza sfregiare ulteriormente un paesaggio agricolo di eccellenza, patrimonio dell’umanità».

La soluzione per completare l’autostrada dell’Osservatorio prevede:

  • il tunnel a due fornici a carreggiata ridotta al posto dei viadotti (extra costo stimato rispetto alla soluzione esterna e a carreggiata piena: circa 150-180 milioni di euro);
  • la gratuità dal pedaggio della tratta Castagnito-Cherasco, a ristoro delle opere già realizzate dal territorio e cedute alla concessionaria: (extra costo stimato per la totalità degli anni residui della concessione: circa 12 milioni di euro);
  • realizzare le opere complementari, già concordate e ritenute indispensabili sia per migliorare la viabilità locale sia per convogliare sulla A33 quanto più traffico possibile, quali la provinciale 7 Roddi-Pollenzo e la variante di Pollenzo (stimabili in qualche decina di milioni di euro);
  • completare con certezza l’autostrada entro il 2024, come richiesto dal Cipe: la tratta 2.6 (Roddi-Cherasco) con la soluzione del tunnel è immediatamente cantierabile in quanto già autorizzata.

«Non riteniamo accettabile che gli amministratori locali si trincerino dietro la scusa che esiste il rischio che la concessionaria blocchi un’altra volta i lavori, quando tutti conoscono, o dovrebbero conoscere, gli effetti del cross financing e le altre flessibilità sopra descritte. Né che essi disconoscano il diffuso clima di diffidenza maturato dai cittadini-utenti nei confronti dei concessionari autostradali dopo il crollo del ponte di Genova e le gravi carenze di manutenzione strutturale riscontrate su molte autostrade italiane», spiega l’Osservatorio.

L’Osservatorio riporta poi nella sua nota i passaggi più importanti del contraddittorio avviato col Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile sottolineando che la lettera del direttore generale Morisco risponde in modo parziale, sbrigativo e talvolta inesatto alle richieste. «Il direttore dà per scontato il percorso esterno con i viadotti e considera in tal modo risolti i temi ambientali enfatizzando la sproporzione dei costi tra la soluzione in galleria richiesta dall’Osservatorio e quella esterna voluta dal concessionario», spiegano dal direttivo ricordando di aver risposto al ministero esponendo in dettaglio gli elementi a sostegno delle proprie tesi.

L’intero scambio di documenti è consultabile qui sotto.

  1. Lettera del direttore generale del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Felice Morisco del 7 giugno 2021, in risposta alla lettera dell’Osservatorio del 22 febbraio 2021;

  2. Risposta dell’Osservatorio al Ministero del 17 giugno 2021;

  3. Lettera del presidente di Italia nostra Piemonte al Ministero per i beni e le attività culturali del 6 aprile 2021;

  4. Lettera del presidente di Italia nostra Piemonte al Ministero per i beni e le attività culturali del 20 Giugno 2021;

  5. Risposta del direttore generale del Ministero per i beni e le attività culturali, Federica Galloni del 5 Luglio 2021.

Banner Gazzetta d'Alba