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Prosegue la discussione per il disegno di legge sul gioco d’azzardo

Presentati oltre 900mila emendamenti che farebbero slittare l'approvazione di mesi o anni. L'assessore Ricca cerca un dialogo con le opposizioni

Gioco, la legge regionale ha degli effetti collaterali

REGIONE PIEMONTE La discussione sull’approvazione del nuovo disegno di legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico prosegue nell’aula di Palazzo Lascaris. Le opposizioni, come promesso, hanno dato battaglia e hanno presentato oltre 900mila emendamenti che, in teoria, andrebbero letti tutti in aula, cosa che potrebbe fare slittare l’approvazione di numerosi mesi, se non di anni. La maggioranza cerca quindi di trovare un accordo con le opposizioni tramite l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca, che, presentando il provvedimento, ha dichiarato la propria disponibilità a discutere gli emendamenti presentati da minoranza, maggioranza e Giunta per trovare una sintesi e migliorare ulteriormente il testo.

Ricca: «Il testo non mira a liberalizzare il gioco d’azzardo ma a salvare il diritto d’impresa e posti di lavoro»

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Fabrizio Ricca, assessore regionale alla sicurezza.

Ricca ha spiegato che a suo modo di vedere «Il testo non mira a liberalizzare il gioco d’azzardo ma a salvare il diritto d’impresa e posti di lavoro». A questo proposito il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha aggiunto: «Ricordo lo studio della Cgia di Mestre, oltre le parole di Federico Cafiero de Raho, attuale Procuratore nazionale antimafia, che più volte ha affermato che dove non ci sono strutture legali si inserisce ogni sfera dell’illegalità. La legge che porteremo ai piemontesi è fondata su dati, studi e risponderà davvero alle ludopatie».

Paolo Bongioanni di Fratelli d’Italia ha sottolineato: «Questo testo è meno impattante, alcune parti della legge 9/2016 verranno conservate e aggiungeremo luoghi sensibili. La retroattività va eliminata, la libertà di impresa è un valore e chi al tempo ha fatto investimenti deve essere tutelato. Il gioco patologico è una piaga e la società piemontese non può diventarne vittima, vigileremo affinché ci sia rispetto della cultura della legalità e non concederemo sgravi alle imprese. Auspichiamo un intervento statale su distanziometro e gioco online».

Marello:  «Volendo modificare l’attuale legge voi considerate un unico aspetto: quello imprenditoriale ed economico»

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Il consigliere regionale Maurizio Marello.

Il consigliere albese Maurizio Marello ha replicato: «Nel 2016 il nostro Paese era il terzo al mondo per rapporto tra popolazione e numero di slot machines. Gli enti locali, più vicini ai cittadini, percepivano lo sfascio prodotto dal gioco: i sindaci hanno iniziato a esercitare il loro potere tentando di porre rimedio alla situazione con i mezzi a loro disposizione. Successivamente le regioni hanno fatto lo stesso e il Piemonte ha elaborato la legge 9/2016 che, offrendo cinque anni agli esercizi per spostare le slot, ha contribuito a ridurre del 20 per cento le patologie legate al gioco. Volendo modificare tale legge voi considerate un unico aspetto: quello imprenditoriale ed economico. La politica però dovrebbe guardare la questione nella sua complessità, lavorando a tutti i livelli per limitare il gioco d’azzardo sapendo di non poterlo cancellare, ma di non doverlo incrementare. Il disegno di legge 144 ha sconfitto la politica, perché scaturisce da un rifiuto del dialogo, ha sconfitto i piemontesi che non desiderano un ritorno al passato, i sindaci che rivedranno le slot a ogni angolo dei loro comuni e il buonsenso che spesso invocate ma che non state praticando».

La discussione proseguirà nella settimana in corso, con la maggioranza che tenterà ogni strada per arrivare all’approvazione del disegno di legge entro le ferie di agosto e le opposizioni a tentare di scongiurare un rapido via libera al ddl che potrebbe riportare le slot machine nei centri storici delle città e dei paesi piemontesi.

Marcello Pasquero

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