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«Vaccinazioni e comportamenti responsabili per evitare la quarta ondata» dice il professor Locatelli

In un'intervista a Famiglia Cristiana, il presidente del Consiglio superiore di sanità fa il punto sulla situazione dei contagi derivanti dalla variante Delta

Per prevenire l'aumento dei contagi, anche all'aperto è necessario mantenere il distanziamento interpersonale e, qualora non fosse possibile, usare la mascherina.

COVID-19 Sul numero di domani, giovedì 8 luglio, Famiglia cristiana pubblicherà un’intervista al professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) e direttore di medicina sperimentale di precisione dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

L’argomento principale dell’articolo, intitolato La variante Delta? Non deve farci paura, riguarderà il diffondersi della variante Delta che, insieme all’Alfa, in questo momento è maggioritaria in Italia. Conosciute anche come variante indiana e inglese, rispetto al ceppo originario proveniente da Wuhan sono caratterizzate da una maggiore contagiosità.

«Vaccinazioni e comportamenti responsabili per evitare la quarta ondata» dice il professor Locatelli
Il professor Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità).

Spiega Locatelli: «Non facciamo l’errore di pensare a un virus che, per quanto abbia mutato caratteristiche, sia connotato da minor potere di provocare malattia grave. Ciò che è cambiato è lo stato di immunizzazione del paese, con 51 milioni di dosi somministrate. Questo rende ragione di una maggiore protezione dall’infezione». Nella variante Delta sono scomparsi sintomi come la perdita dell’olfatto e del gusto, ma persistono febbre, naso che cola, mal di testa e mal di gola, oltre alle manifestazioni più gravi.

Locatelli ha confermato che chi ha già ricevuto le due dosi di vaccino risulta coperto oltre il 95 per cento dalla variante in questione, mentre chi ne ha ricevuta una sola lo è al 30-50 per cento. «A ciclo completato si è al riparo da patologie gravi, persino fatali» spiega il professore, che riporta l’esempio del Regno unito dove, con 23mila nuovi contagi al giorno, le morti sono qualche decina.

«Importante continuare a usare le mascherine al chiuso»

A causa della maggiore contagiosità della variante, Locatelli raccomanda l’uso della mascherina e il distanziamento interpersonale nei locali chiusi. «Ma anche all’aperto è opportuno indossarle ove non sia possibile evitare assembramenti o affollamenti (in fila, in coda, nei mercati o a una fiera). Così come è opportuno tenerle quando si è a contatto con un soggetto immunodepresso».

Locatelli ritiene necessaria la massima prudenza in termini di riaperture. Per stadi e discoteche consiglia l’apertura solo nelle regioni bianche, al cinquanta per cento della capienza e solo per chi è in possesso della certificazione verde.

Il professore, alla luce dei dati di diffusione della vaccinazione – il 55 per cento degli italiani ha« ricevuto una dose, mentre il 30 per cento ha concluso il ciclo – crede che a settembre non si verificherà una quarta ondata, ma c’è il rischio di una ripresa dei contagi, evitabile con «attenzione, prudenza e responsabilità nei comportamenti».

Davide Barile

 

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