ALBA È in programma questa sera, lunedì 27 settembre alle 21, al palazzo Mostre e Congressi di Alba l’incontro organizzato dall’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, che riunisce una serie di associazioni del territorio in prima linea sul fronte del completamento dell’Asti-Cuneo, affinché venga completata nel più breve tempo possibile, ma nel rispetto dell’ambiente naturale e di una serie di impegni assunti negli anni dagli enti coinvolti. Nella serata di questa sera, l’Osservatorio ha chiesto di incontrare i rappresentanti del Comitato di sostegno dell’autostrada, per avere risposte in merito a una serie di punti critici. Ce ne parla Cesare Cuniberto, uno dei membri del direttivo dell’Osservatorio.
Silvio Veglio, presidente dell’Osservatorio, fa il punto sul tema delle opere complementari dell’autostrada Asti-Cuneo, strategiche per i comuni di Alba, Bra e per gli altri comuni coinvolti dal tracciato.
Cesare Cuniberto spiega: «Agli amministratori del territorio chiediamo di non demandare ai tecnici, ma di approfondire le tematiche e di rispondere alla cittadinanza in merito ai punti critici». Presenti in sala, in rappresentanza dei rispettivi Comuni, gli assessori ai trasporti di Alba e Bra, che hanno preferito partecipare come uditori, dal momento che il Comitato di sostegno autostrada Asti-Cuneo ha comunicato la decisione di organizzare prossimamente un secondo incontro, durante il quale rispondere ai diversi punti.
L’assessore albese Massimo Reggio: «Ringrazio l’Osservatorio per il lavoro portato avanti in questi anni. Come Comitato, si è deciso di organizzare un incontro tra un mese o poco più, così da avere la documentazione necessaria e la presenza del concessionario».
Tra i temi affrontati durante la serata, la questione del tracciato del lotto 2.6A da Verduno al moncone di Cherasco, per il quale è stata comunicata la decisione di sostituire il progetto del tunnel, per il quale è già stata superata la valutazione di impatto ambientale, con il percorso esterno con viadotti. L’Osservatorio chiede il ritorno al progetto del tunnel, «meno impattante dal punto di vista ambientale, anche considerando il fatto che nel 2014 il nostro territorio ha ottenuto il riconoscimento Unesco, che implica il rispetto del paesaggio e la sua tutela».
Francesca Pinaffo