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Vestiti e prodotti per la cucina falsi: le Fiamme gialle sventano il giro di affari

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TORINO Etichettavano come seta o cachemire capi d’abbigliamento falsi e prodotti per la cucina come made in Italy, quando in realtà non lo erano per nulla. Grazie a un precedente sequestro in un negozio cinese di Porta Palazzo, la Guardia di finanza di Torino ha scoperto un grosso giro di affari legato a merce contraffatta che aveva in un distributore toscano del settore “pronto moda”, nella zona del Pratese, il suo epicentro. Gli inquirenti si erano insospettiti esaminando una serie di felpe e maglioni che, dopo attente analisi in laboratorio, risultavano composte da materiale acrilico e non da tessuti di pregio, come dichiarato sulle etichette. Sono migliaia i vestiti che sono stati sequestrati e sottoposti a provvedimento cautelare perché recanti false indicazioni, sicuramente fuorvianti per i consumatori che li credevano capi di pregio.

Nel corso delle indagini sono state rinvenute, all’interno di un container adattato a magazzino, anche 10mila mascherine filtranti, illecitamente “griffate” con il marchio delle note case di moda Louis Vuitton e Gucci, perché riportavano false certificazioni di conformità e prive del più elementare sistema filtrante. L’imprenditore è stato, così, denunciato all’Autorità giudiziaria per i reati di frode in commercio, contraffazione marchi, falsità in certificazione e ricettazione.

In un’altra operazione sono poi state trovate oltre 200mila tra pentole in acciaio, caffettiere e coperchi in vetro spacciati come prodotti made in Italy, per un totale di circa un milione e mezzo di euro. Anche qui le Fiamme gialle sono risalite alla filiera distributiva grazie a una precedente indagine a Torino, dove erano emersi prodotti con una falsa indicazione di origine italiana, che poi venivano immagazzinati in due strutture lombarde: una a Somma Lombardo, provincia di Varese, e l’altra a  Pontida, nel Bergamasco. I successivi approfondimenti hanno consentito di individuare l’impresa distributrice, il cui amministratore è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per i reati di frode in commercio e false indicazioni di origine.

Lorenzo Germano

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