Green pass: proteste in Piemonte e pochi disagi

Green Pass, cosa cambia dal 6 agosto. Ecco le regole da sapere

TORINO La prima giornata di green pass in Piemonte scorre fra manifestazioni di protesta, soprattutto a Torino, e situazioni di disagio che non hanno rallentato o compromesso attività e servizi. I timori per la tenuta del trasporto pubblico nel capoluogo regionale non si sono tramutati in realtà secondo l’azienda di gestione, la Gtt, anche se fonti sindacali insistono nell’affermare che il personale privo del certificato verde è intorno al 20%. Un folto gruppo di lavoratori si è raccolto oggi davanti alla Prefettura e una delegazione è stata ricevuta dal prefetto, che ha assicurato per martedì un incontro con l’assessore regionale Marco Gabusi. Alla stazione ferroviaria di Domodossola un treno merci adibito al trasbordo di Tir proveniente dalla Svizzera è stato rimandato indietro: sei dei sedici autisti erano senza il certificato.

Al Palazzo di giustizia di Torino, dove il tagliando è obbligatorio per magistrati e cancellieri ma non per gli avvocati, il necessario aumento dei controlli ha provocato la formazione di una lunga coda a inizio mattinata. L’attività comunque si è svolta regolarmente e si è scoperta l’esistenza, unico caso in tutta la regione, di un giudice togato senza certificazione.

Non si sono verificati assalti dell’ultima ora nelle farmacie, anche se oggi sono stati eseguiti quasi 60 mila tamponi rapidi.

Il governatore, Alberto Cirio, ha ribadito che «il green pass è uno strumento di libertà, non di privazione. Se non ci fosse non ci sarebbero i ristoranti pieni, non ci sarebbe il Salone del libro e non ci sarebbero i cinema aperti» ma i contrari hanno continuato a farsi sentire. Ai cancelli di Avio Aero, a Rivalta (Torino), si sono radunate un centinaio di persone tra lavoratori privi di certificazione, No green del movimento La variante torinese e Si Cobas. Piazza Castello è stata monopolizzata per l’intera giornata dalle manifestazioni, alla presenza di parecchie centinaia di persone. Si è cominciato con quella promossa del comitato Fronte del dissenso, che ha denunciato «una situazione più grave del fascismo»; poi sono arrivati alcuni anarchici; quindi è stata la volta dei giovani di Quaderni all’aria. In serata, secondo programma, toccherà ai dimostranti del No paura day. Lo sostengono gli studenti No green pass che si sono ritrovati in un centinaio nel cortile nel campus universitario Einaudi di Torino. «Il pass è anticostituzionale» è stato il filo conduttore di un incontro che si è svolto al campus dell’università, dove i partecipanti – studenti, docenti e lavoratori – sono entrati rifiutando di mostrare la certificazione.

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