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In estate mezza Europa ha scelto Alba come meta

Estate 2021, la carica dei turisti stranieri ci fa superare la crisi

ECONOMIA Il turismo traghetta Alba fuori dalla crisi e torna ai livelli precedenti il Covid-19. Non era affatto scontato visto, per esempio, che a Roma si stanno occupando solo il 60% dei posti letto. Una delle occasioni per fare il punto sul settore che sta correndo in Piemonte è stato l’incontro di sabato 2 ottobre al palaAlba capitale di piazza San Paolo.

Imprese, turismo e territorio raccontate dai rappresentanti del turismo cittadino e regionale sul palco della capitale della cultura d’impresa in un evento organizzato da Confindustria Cuneo e da Visit Piemonte. Sono stati al centro dell’attenzione i musei d’impresa, con i marchi Lavazza, Alessi, Fila, gli archivi con la piattaforma Promemoria e le imprese che operano nel turismo con imprenditori come Roberta Ceretto, Piero Rondolino, Alessandro Pallavidini, Beppino Occelli e Alessandro Fancoli. Le conclusioni sono state affidate al direttore dell’Atl Langhe, Monferrato, Roero, Mauro Carbone, e alla direttrice di Visit Piemonte, Luisa Piazza.

Dopo un’estate durante la quale i turisti sono tornati a popolare le colline patrimonio Unesco e le vie di Alba, i dati sono arrivati dal palco attraverso l’assessore comunale Emanuele Bolla, che ha annunciato una crescita nei mesi estivi del 20% di pernottamenti rispetto al 2020.

Come ha spiegato Bolla: «Tra luglio e agosto ad Alba si sono registrate oltre 27mila presenze, con un incremento significativo rispetto all’anno passato: ci sono turisti provenienti principalmente da Svizzera, Olanda, Danimarca, Belgio, Francia e Germania». Il dato nuovo e incoraggiante arriva dalle prime presenze di visitatori dagli Stati Uniti a distanza di un anno e mezzo, un segnale che fa ben sperare per il futuro del turismo di territorio durante il post-pandemia.

Un altro numero eclatante è arrivato da agosto, quando, sempre secondo il quadro fornito da Emanuele Bolla, questa volta in esclusiva per Gazzetta d’Alba, «il turismo albese è cresciuto dell’11% rispetto al 2019, con un incremento significativo rispetto all’ultima estate prima dell’avvento della pandemia da Covid-19».

Marcello Pasquero

Dopo il +11% sul 2019 si dovrà consolidare l’esito nell’autunno, nostra stagione forte

Se aspettarsi un aumento dei turisti rispetto al 2020 era lecito, nessuno avrebbe immaginato che questo agosto 2021 potesse registrare il record di sempre dal punto di vista delle presenze, superando l’anno dei primati, vale a dire il 2019. L’estate sulle colline di Langhe, Monferrato e Roero sta generando grandi aspettative tra gli operatori rispetto all’autunno, periodo per cui è atteso un ulteriore significativo incremento delle presenze, a fronte dei flussi che vanno via via consolidandosi, trasformando i mesi caldi in una stagione turistica molto interessante.

La speranza è che, grazie ai vaccini, la pandemia venga contenuta e che non si registrino nuove chiusure, che finora paiono lontane. Con il successo di Alba capitale e la novantunesima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco al via si guarda con fiducia al 2022, quando Alba e il territorio daranno vita a grandi eventi, come il Centenario fenogliano e la Conferenza globale sul turismo del vino promossa da Unwto, l’agenzia delle Nazioni Unite che ha scelto le colline Unesco come sede ideale per ospitare il forum internazionale.

m.p.

L’impresa può trasformarsi pure in museo, luogo attrattivo

Storie di aziende che hanno contribuito alla crescita turistica del loro territorio, con un focus sul Piemonte, che da questo punto di vista ha una lunga vicenda da raccontare: se ne è parlato sabato scorso al palaAlba capitale in piazza San Paolo, nell’ambito di Alba capitale della cultura d’impresa, durante il convegno organizzato da Confindustria Cuneo con Visit Piemonte.

Ha ricordato Mauro Gola, presidente degli industriali della Granda: «I valori della nostra provincia sono tre: cultura, comunità e impresa». Per questo, il turismo d’impresa può essere una carta preziosa da giocarsi, come dimostra l’interesse per una serie d’iniziative avviate di recente: per esempio, il tour tra i luoghi della cultura d’azienda, insieme a Turismo in Langa, per scoprire dove sono nate realtà come Ferrero, Miroglio, San Paolo. Luoghi talvolta abbandonati o per nulla valorizzati. Durante il convegno, gli esempi virtuosi non sono mancati.

Per esempio, il Museo Lavazza di Torino, che allo stesso tempo ha permesso di rianimare con la sua cultura il quartiere Aurora. Come ha commentato Marco Amato, manager del museo torinese, «la struttura torinese è divisa in più aree e rappresenta davvero un’esperienza di visita per il turista che arriva nella nostra città: tutte le aziende hanno molte idee e materiale da comunicare e trasmettere, ma la vera sfida è trasformare il tutto a livello turistico».

Francesca Pinaffo

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