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Presentata alla stampa la mostra dedicata dalla Fondazione Ferrero all’artista Alberto Burri

Presentata alla stampa la mostra dedicata dalla Fondazione Ferrero all'artista Alberto Burri
Il critico d'arte Bruno Corà

ALBA In attesa dell’apertura al pubblico, prevista per sabato 9 ottobre, la mostra Burri, la poesia della materia, dedicata dalla fondazione Ferrero all’artista di Città di Castello è stata presentata alla stampa, stamane (giovedì 7 ottobre). La selezione di 44 opere ripercorre il percorso dell’artista, dal 1945 al 1993, costituito da cicli creativi collegati da una logica poetica che si applica a materiali diversi e si rivela fonte di ispirazione per le principali avanguardie artistiche del Novecento.

L’esposizione è a cura di Bruno Corà, presidente della fondazione Palazzo Albizzini, dove ha sede la collezione dell’artista umbro e dalla quale provengono le opere che trovano ora collocazione temporanea ad Alba. «Sono tre i sostantivi chiave: forma, spazialità, equilibrio», spiega  Corà. «Le opere scelte per la mostra in fondazione Ferrero seguono il criterio della successione dei cicli materici. Catrami, muffe, sacchi, combustioni, plastiche e naturalmente i cretti. Appare chiaro che la materia sia pretestuale, ciò che interessa a Burri è la sua trasformazione in un fatto poetico».

Presentata alla stampa la mostra dedicata dalla Fondazione Ferrero all'artista Alberto Burri 1

 

L’allestimento, sviluppato da Tiziano Sarteanesi in collaborazione con l’albese Danilo Manassero, distribuisce le opere in otto sale che orientano il visitatore in un percorso che documenta e illustra le diverse fasi della produzione di Burri e insiste sulla continuità e la possibilità di un confronto fra i diversi periodi. All’esibizione principale si va ad aggiungere il focus che Palazzo Banca d’Alba nei suoi locali di via Cavour dedica al Cretto di Gibellina, opera nota anche come Grande cretto e terminata solo nel 2015, a vent’anni dalla morte del maestro. I resti della città vecchia di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice del 1968 sono diventati un’opera d’arte grazie all’idea di Burri, che ne fissa il ricordo cementificando vie e vicoli in una creazione fra le più estese al mondo.

La mostra in Banca d’Alba si presenta come operazione multimediale, aggiornata e ricca di materiali inediti, tra cui le suggestive riprese fotografiche dall’alto che restituiscono l’imponenza del progetto. Plastici in tre dimensioni e documentari ricostruiscono la genesi e lo sviluppo di un’opera portata a definitivo compimento in occasione del centenario della nascita del suo ideatore.

Entrambe le esposizioni sono visitabili gratuitamente sino al 30 gennaio. La mostra Burri, la poesia della materia e l’esposizione ad essa collegata Burri. Il Cretto di Gibellina rispettano i medesimi orari di visita. Apertura al pubblico dalle 11 alle 18 nei giorni feriali tranne il martedì, giorno di chiusura; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.

Alessio Degiorgis

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