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At-Cn, progettata nel 1988, incompleta dopo trent’anni

ALBA Nel corso del Consiglio comunale di Alba svoltosi il 28 ottobre si è tornati a parlare della grande incompiuta, l’Asti-Cuneo, grazie a una interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Luigi Garassino. È un tema che ricorre spesso anche su queste pagine, perché l’infrastruttura è davvero agli snodi cruciali, ormai più che indispensabile a un territorio in forte ripresa postpandemica, ma più che mai privo degli sbocchi necessari.

L’ex assessore al bilancio della seconda consiliatura di Maurizio Marello ha chiesto al sindaco Carlo Bo di avere lumi circa le modalità d’intervento sulla tangenziale di Alba (lotto 2.5) e sul pagamento del pedaggio col sistema del free flow e ha invitato a un confronto periodico sull’autostrada in Consiglio e nelle Commissioni.

At-Cn, progettata nel 1988, incompleta dopo trent’anni

Spartiacque per chiarire molti dei dubbi che ancora permangono sarà l’incontro voluto dall’assessore ai trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi con i vertici di Asti-Cuneo, fissato per martedì 9 novembre nel palaAlba capitale di piazza San Paolo. In attesa della serata, il sindaco Bo non si è sottratto alle domande di Garassino, anche se i tempi dell’interrogazione, cinque minuti, non sono stati sufficienti per discutere del pagamento del pedaggio con varchi, già evidenziato da Gazzetta d’Alba nelle scorse settimane.

La concessionaria Asti-Cuneo ha lasciato intendere di volere installare un punto di rilevazione tra Baraccone e Alba est, imponendo quindi l’esborso per l’ospedale a chi arriva dal Roero e dal Neivese. Nei minuti a disposizione il primo cittadino di Alba ha ripercorso la storia dell’infrastruttura, progettata nel 1988, finanziata solo nel 1990 e ancora incompleta dopo oltre trent’anni.

Bo ha spiegato: «L’autostrada costerà 1,5 miliardi di euro per 90 chilometri, di cui solamente 56 di nuove tratte. Il lotto 2.6B da Cantina di Roddi a Verduno è stato consegnato il 29 giugno, ma la mia sensazione è che per ora i lavori vadano a rilento. La fine degli interventi è prevista per il mese di dicembre 2023. Sarà importante rispettare le tempistiche, perché questo tratto di autostrada ci consentirà di raggiungere l’ospedale di Verduno».

Il sindaco ha poi trattato della tangenziale di Alba: «Premesso che la nostra città dovrà essere indennizzata perché il lotto 2.5 sostanzialmente non sarà realizzato, ma sarà recuperata la tangenziale, i lavori di adeguamento dovrebbero partire nell’estate del 2022 per concludersi nell’estate 2024». Due anni di cantieri che potrebbero mettere in ginocchio la viabilità albese: «Non nascondo di essere molto preoccupato, perché la tangenziale è troppo importante per il traffico cittadino. Abbiamo chiesto – e ci è stato garantito – che la circolazione sarà assicurata: non ci saranno giorni di chiusura».

Sul lotto 2.6B, da Verduno al moncone di Cherasco, Bo ha aggiunto: «Qui è in corso la valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’ambiente. Penso che l’iter di approvazione richiederà un anno e possa essere rispettato il termine di quattro anni per l’ultimazione del percorso nelle sue due parti». Bo non ha risparmiato una frecciata all’Osservatorio per il paesaggio di Langhe e Roero: «Penso sia surreale che si facciano polemiche sterili ora: c’è chi prima non voleva il tunnel –che avrebbe imposto la realizzazione di una discarica – e oggi non vuole il viadotto, ma inneggia al tunnel. Questo territorio ha già atteso troppo e non è davvero più tempo di discutere a vuoto».

L’ex assessore Garassino nella controreplica ha annunciato che in una prossima interrogazione tornerà sul free flow, chiedendo che non sia istituito il pedaggio e definendo l’Asti-Cuneo una via crucis per il territorio.

Marcello Pasquero

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