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Cani randagi: nell’Asl Cn2 in 6 mesi 56 casi

Cani randagi: nell’Asl Cn2 in 6 mesi 56 casi

ANIMALI Le aziende sanitarie hanno dipartimenti che si occupano degli animali domestici: fra gli altri compiti gestiscono il randagismo e gli abbandoni. La veterinaria Monica Santonocito è la responsabile del servizio nei settantacinque Comuni dell’Asl Cuneo 2. Con lei parliamo delle problematiche.

Anzitutto quali sono gli obblighi da rispettare per chi possiede un cane?

«Il Codice penale prevede che gli animali pericolosi debbano essere custoditi e mai lasciati liberi. Il concetto è molto esteso: anche il cane che attraversa la strada può essere un rischio per chi passa con un mezzo. In caso di inadempienza il proprietario va incontro a una sanzione amministrativa. A tal proposito, nel 1993, il Piemonte ha stabilito per legge le dimensioni dei recinti (almeno otto metri quadrati): in alternativa, è permesso l’uso della catena scorrevole, con una lunghezza minima di cinque metri. Esiste l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina con impianto del chip. L’abbandono, infine, è un reato penale».

Com’è la situazione nell’area dell’Asl Cn2?

«Il randagismo non è molto diffuso ma, per le molte case di campagna non recintate, sono frequenti fenomeni di omessa custodia. I dati che abbiamo sono basati sugli arrivi nei tre canili sanitari della circoscrizione, siti ad Alba, Pollenzo e Guarene (Dogs world). In queste strutture, a differenza dei canili-rifugio – nell’Albese lo sono quello di Ceresole e di Santa Vittoria (Gretel) – gli animali possono passare la quarantena obbligatoria di dieci giorni. Se nessuno ne reclama la proprietà al termine del periodo si passa all’inserimento in rifugio e all’adozione. Il centro Dogs world di Guarene, per una disposizione paradossale della Regione è un canile sanitario per le sole catture fuori dal territorio dell’azienda sanitaria di Alba e Bra. Nel 2020 nel circondario se ne sono avute 312: 139 esemplari sono stati restituiti ai proprietari, 183 dichiarati randagi. Nel primo semestre del 2021, invece, abbiamo avuto 119 cani restituiti e 56 randagi, categoria nella quale si trovano anche gli animali senza chip. I proprietari talora li riconoscono sulle pagine Facebook dei centri e ci contattano per riaverli. Talora, invece, abbandonano intere cucciolate».

Davide Barile

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