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8 dicembre: Alba industriale chiude col brindisi alla cantina Pio Cesare

Alla scoperta dei luoghi albesi della cultura d’impresa: visite disponibili tutte le domeniche fino al 5 dicembre

ALBA Il presidente di Turismo in Langa Filippo Ghisi spiega: «Tra le tante attività che ci hanno reso fieri del nostro lavoro, una fra tutte merita di essere ricordata e festeggiata: il percorso guidato Alba industriale. Alla scoperta dei luoghi albesi della cultura di impresa. Il tour è stato realizzato all’interno dell’anno di Alba capitale della cultura di impresa e grazie al sostegno di Confindustria Cuneo, nonché di alcuni partner che hanno creduto fin da subito nel progetto. Il percorso, presentato il 22 maggio, ha avuto, a oggi, 19 repliche, con oltre 400 partecipanti, turisti curiosi e albesi desiderosi di conoscere meglio la propria città. Giunti – o quasi – al termine dell’anno, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel progetto e i tanti amici di Turismo in Langa proponendo un ultimo, per il 2021, tour guidato con brindisi finale, per darci appuntamento al prossimo anno».

L’appuntamento sarà per mercoledì 8 dicembre alle 15 in piazza Pertinace, l’antica sede del mercato dei bachi da seta. Per partecipare alle visite, è sufficiente prenotare compilando l’apposito form sul sito www.turismoinlanga.it. Il costo dell’attività è di 8 euro a persona, ed è gratuito per i minori di 6 anni.

In due ore si potranno ritrovare luoghi nascosti e segreti, individuati con l’occhio del ricercatore e del curioso, che raccontano di una città e una società ormai scomparse, ma ancora in grado di condizionare il presente. Il percorso tocca i principali luoghi industriali del centro di Alba, per ripercorrere memorie e storie degli imprenditori e degli operai che, in quei posti, hanno lavorato per decenni.

I grandi imprenditori: i Ferrero, i Miroglio. Dinastie e personaggi straordinari, che con le loro intuizioni hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città. Ma quanti sanno dove fosse il primo negozio Miroglio per il commercio dei tessuti? E la prima fabbrica per la loro produzione? O dove fosse la prima pasticceria con laboratorio della famiglia Ferrero? E la sede del primo stabilimento, resosi necessario quando gli spazi originari non erano più sufficienti per soddisfare la domanda di prelibatezze inventate dai capostipiti della famiglia?

Non mancheranno le grandi intuizioni di don Giacomo Alberione, beato, editore, “industriale”, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e della casa editrice Edizioni San Paolo. O Giacomo Morra, che fece del suo Hotel Savona il centro mondiale di consumo e promozione del Tuber magnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba, che a lui deve il nome. O, ancora, Pio Cesare, fondatore della cantina omonima e produttore di vino che porta il nome di Alba e delle Langhe nel mondo, la cui cantina è rimasta, oggi, all’interno del centro di Alba. Ma non solo: tutte le attività industriali hanno bisogno di energia per funzionare: ed ecco Egea, erede delle prime imprese albesi di produzione elettrica, che oggi è un gruppo industriale di livello nazionale.

Parlare delle sedi dell’industria albese vuole anche dire riscoprire le sedi delle proto-industrie di fine Ottocento, oggi veri e propri luoghi di archeologia industriale. Ecco, quindi, emergere dall’oblio la segheria, la fabbrica dei chiodi, il lavatoio pubblico, la fabbrica delle botti, la fabbrica del ghiaccio e l’antico mattatoio: luoghi di assoluto fascino post-industriale, i cui muri racchiudono storie di centinaia di lavoratori, imprenditori, fornitori che hanno animato la prima periferia albese in una sorta di autosufficienza produttiva, necessaria in un momento storico nel quale gli spostamenti di uomini e merci erano lunghi e difficoltosi.

Il tour Alba industriale tornerà a essere proposto nel 2022.

Marcello Pasquero

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