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Il 15 a Ovada e il 21 dicembre al Teatro Sociale di Alba la Fondazione Radici e la Cricca presentano Rèis-Raìz

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Alba e Ovada, Langhe, Roero e Monferrato uniti nel segno della Fondazione Radici. La Fondazione, nata nel 2020, che si propone la tutela e la salvaguardia delle memorie di Langhe, Roero e Monferrato si presenterà e presenterà il docufilm Rèis-Raiz Piemontesi d’Argentina, girato dal gruppo musicale roerino la Cricca dij Mes-cià nelle comunità piemontesi della Pampa, mercoledì 15 dicembre a Ovada e il 21 dicembre ad Alba nel Teatro Sociale.

Dopo la presentazione virtuale del 30 dicembre 2020, vista da oltre 150 mila persone Fondazione Radici si presenta in presenza in due serate a ingresso libero in cui sarà dato il via a una raccolta fondi per sostenere il prossimo viaggio della Cricca dij Mes-Cià (e il prossimo docufilm) in altre località del Piemonte d’Argentina.

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Il presidente di Radici Claudio Rosso spiega: «Quello della migrazione piemontese verso l’Argentina (e più in generale verso il nord Europa e le Americhe), è un fenomeno che ha portato lontano dalla nostra regione, senza mai tagliare il cordone ombelicale, oltre 2,5 milioni di corregionali. Saputo che il gruppo roerino La Cricca dij Mes-cià aveva documentato il viaggio compiuto nel paese sudamericano e che intendeva realizzare un docufilm dal titolo “Rèis-Raìz”, ci siamo attivati perché il docufilm venisse presentato con la dovuta attenzione e potesse, in seguito, entrare a far parte del grande archivio digitale della memoria della Fondazione Radici. Il docufilm costituisce uno spaccato di vita dal grande valore culturale e storico che immortala le comunità piemontesi in Argentina nei mesi che hanno preceduto lo scoppio della pandemia da Covid-19 e sarà interessante, a distanza di due anni, capire cosa sia cambiato, con la certezza che il legame tra le comunità piemontesi d’Argentina e la nostra regione sia rimasto più saldo che mai. Nei 50 minuti del docufilm, intensi, commoventi, ricchi di speranza, traspare tutto l’amore che i nostri corregionali d’Argentina nutrono per il Piemonte e ci fanno capire quanto sia importante mantenere ben salde le proprie radici per poter spiccare il volo».

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Nelle due serate sarà presentata ufficialmente la Fondazione Radici che, nata a pochi giorni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, il 12 febbraio 2020 ha saputo mettere le basi per creare il grande archivio digitale della memoria raccogliendo oltre 90 interviste.

Dopo aver raccolto materiale in Langhe e Roero, il 2021 ha visto la Fondazione Radici realizzare una quindicina di interviste ad altrettanti personaggi del Monferrato con una troupe formata dal giornalista e direttore della Fondazione Marcello Pasquero, dal fotografo Bruno Murialdo, dall’operatore Daniele Ferrero, con l’aiuto di un grande conoscitore del Monferrato: Beppe Orsini.

Il 2021 è stato il primo anno pieno per Radici con la presentazione di “Un passo alla volta” il docufilm ufficiale di Alba Capitale della cultura d’impresa, coprodotto da Fondazione Radici e Confindustria Cuneo con il sostegno della Città di Alba e continuato con le riprese del film “La Banda degli Asini”, in collaborazione con la Giostra delle cento torri, due opere firmate dal regista Max Chicco. Sono state avviate, inoltre, proficue collaborazioni con Ministeri, Regione e Comuni e con le fondazioni di origine bancaria piemontese.

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Il direttore della Fondazione Radici Marcello Pasquero scende nello specifico delle due serate: «Dopo i saluti e la presentazione della Fondazione ad opera del presidente Claudio Rosso e del vice Gianfranco Comaschi sarà lo storico Giancarlo Libert, che da oltre 30 anni studia i fenomeni migratori dei piemontesi a introdurre il tema. Libert si concentrerà il 15 dicembre sull’emigrazione dall’Ovadese e più in generale dal Monferrato all’Argentina e il 21 dicembre sull’emigrazione da Langhe e Roero verso il paese sudamericano, snocciolando numeri e raccontando aneddoti. Seguirà la premiazione del gruppo la Cricca dij Mes-cià per il lavoro svolto nella riscoperta delle Radici. Durante le serate sarà attiva una raccolta fondi per finanziare un secondo viaggio in Argentina con la realizzazione di un nuovo docufilm. Spazio poi alla musica con l’esecuzione di tre brani, tra cui un inedito della Cricca dij Mes-cià prima della proiezione del docufilm con cui si concluderanno le serate».

La due presentazioni saranno realizzate con il sostegno della Regione Piemonte, con in prima fila il presidente Alberto Cirio, tra i primi a vedere Rèis-Raìz il docufilm, in cui è chiaro l’amore per la nostra Regione da parte dei migranti piemontesi che mai hanno tagliato il cordone ombelicale che li lega al Piemonte: «Possiamo tornare a vivere momenti come questo promosso dalla Fondazione Radici grazie alla campagna vaccinale che ha reso la nostra regione uno dei luoghi in Europa più sicuri e dove il contagio continua a essere  più contenuto – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. I piemontesi hanno fatto l’Italia e poi l’hanno promossa in ogni parte del pianeta. Lo dimostrano i nostri cittadini nel mondo, come la comunità che si è radicata anche in Argentina. Persone serie, lavoratrici, caparbie e tanaci, ma che sanno amare la loro terra. Piemontesi che, pur avendo dovuto lasciare il loro Piemonte e le loro colline, mantengono un legame fortissimo con le tradizioni. Un valore che nessun chilometro potrà mai cancellare”.

Forte è stato anche il sostegno delle due amministrazioni coinvolte nella presentazione: quella ovadese e l’amministrazione della città del tartufo bianco:

Paolo Lantero, sindaco di Ovada spiega: «Due le questioni che a mio avviso rendono questa iniziativa e la stessa Fondazione molto importanti, la prima è relativa alle nostre tradizioni, al mantenerle vive e vivere con esse una vicinanza a chi ancora le ricorda e le sente sue; la seconda riguarda il tema assai attuale delle migrazioni, al dovere abbandonare il conosciuto per lo sconosciuto, sradicare i legami più profondi nella ricerca di una qualità di vita migliore. Tema che oggi non coinvolge i piemontesi e più generalmente gli italiani ma storia conosciuta nei secoli scorsi anche qui da noi, quindi il dovere etico morale ancorchè umano della sensibilità, della attenzione, della accoglienza».

Il sindaco di Alba Carlo Bo aggiunge: «È un piacere accogliere in città la presentazione del nuovo docufilm della Fondazione Radici. La migrazione verso le Americhe e in particolare l’Argentina è un tema che molte famiglie dell’albese conoscono bene, avendolo vissuto in prima persona e, come molti mi raccontano, essendo ancora oggi in contatto con parenti dall’altra parte del mondo. Colgo l’occasione per ringraziare la Fondazione Radici per il prezioso lavoro di ricerca e custodia di quella che è la nostra memoria collettiva. Non si tratta solo di un semplice conservare ma, come in questo caso, di saper creare qualcosa di nuovo che permetta di raccontare e tramandare la nostra storia e le nostre tradizioni, coinvolgendo anche un pubblico più giovane».

Per prenotare un posto per la serata del 21 dicembre è sufficiente collegarsi al sito www.fondazioneradici.it, comparirà un pop up dove sarà possibile prenotarsi. Per informazioni scrivere alla mail: info@fondazioneradici.it

 

“LA CRICCA DIJ MES-CIA’”

La Cricca dij mes-cià è un gruppo folk popolare che rivisita le canzoni in dialetto piemontese in una chiave musicale più ballabile. Ha iniziato nel 2013 ri-arraggiando i vecchi canti popolari della tradizione locale e ora scrive e musica canzoni proprie. Nel 2019, grazie alla collaborazione con l’associazione Agemaso di Monticello, è partita alla volta dell’Argentina per incontrare le comunità piemontesi delle province di Santa Fe, Córdoba e Entre Ríos. Il docufilm racconta quell’esperienza.

143 anni dopo il primo sbarco di piemontesi, 6 musicisti folk incontrano dal vivo l’eredità culturale di un esodo grande quanto la Pampa. Obiettivo del documentario è indagare l’eredità culturale che un esodo così massiccio ha lasciato sulle generazioni odierne e sui loro usi e costumi.

Maurizio Bongioanni, fisarmonicista del gruppo spiega: «Il gruppo folk è partito munito solo del proprio dialetto. Il bagaglio di canti popolari piemontesi è già pronto e gli strumenti musicali sono stati forniti dagli amici argentini. D’altronde con il dialetto, nella provincia di Santa Fe, non solo ci si capisce ma si possono avere lunghe conversazioni, tanto che se non fosse per quell’oceano di distanza, sarebbe come partecipare alla festa patronale. Queste sono le radici che danno frutto. Il viaggio conferma che quell’esodo non ha mai abbandonato il piemontese d’Argentina. Le radici hanno continuato a crescere e i frutti che La Cricca raccoglie sono accoglienza e racconti, tradizioni e modi di dire, cibi e canzoni popolari. E poi c’è la musica, che insieme alle radici è il fil rouge di questo racconto. La musica è contaminazione fra radici, con uno sguardo musical-antropologico La Cricca dij Mes-cià osserva e racconta l’evoluzione di una cultura, di un modo di stare al mondo che non dimentica le proprie origini e, allo stesso tempo, include ciò che di nuovo gli si pone davanti. Canzone ed emigrazione si fondono in un racconto corale, fatto di voci e canti, ricordi personali e collettivi, mate e bagna caoda»

Il docufilm della durata di circa 50 minuti è stato realizzato e montato dagli operatori professionisti Daniele Ferrero e Francesca Nota che hanno partecipato al viaggio con il fotografo Luigi Ferrando.

«Abbiamo visitato sei comunità, ma se consideriamo che i gemellaggi ufficiali tra comuni del Piemonte e d’Argentina sono più di sessanta, il nostro viaggio può dirsi solo all’inizio e grazie al sostegno della Fondazione Radici e di tutto il pubblico che parteciperà alle serate di Ovada e Alba, sarà possibile mettere le basi per le prossime tappe in terra d’Argentina», conclude Bongioanni.

 

 

I SOCI FONDATORI

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A dare vita alla Fondazione Radici sono stati 15 soci fondatori: Aca Associazione Commercianti Albesi, Ascom Bra, Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, Confartigianato Cuneo, Ente turismo Langhe, Monferrato Roero, Confindustria Cuneo, Diocesi di Alba, Egea Spa, Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, Ente Fiera del Tartufo bianco d’Alba, Famija Albèisa, Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, Miroglio Spa, Piemonte Land of Perfection e Radio Alba.

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Il “Collegio dei soci fondatori”ha eletto all’unanimità Claudio Rosso presidente, nominando un Consiglio di amministrazione di altissimo livello che vede al fianco di Rosso il presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato Gian Franco Comaschi, nel ruolo di vice. Giuliana Cirio, direttore di Confindustria Cuneo, Marco Scuderi, funzionario Aca e vicepresidente dell’Ente Fiera oltre che direttore dell’Enoteca Cavour di Grinzane, Mauro Davico, direttore della comunicazione del gruppo Egea, Luigi Cabutto, direttore del giornale “Le nostre Tor” di Famija Albeisa e Silvano Stella consigliere dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, completano il Cda. Marcello Pasquero, tra i promotori della Fondazione con Claudio Rosso e Bruno Murialdo è stato nominato direttore. I revisori dei conti sono Roberto Berzia, Mariella Scarzello e Giampaolo Morra.

Di altissimo profilo il comitato scientifico composto da Piercarlo Grimaldi, Massimo Martinelli, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Mauro Carbone, Marco Devecchi, Andrea Desana, Luca Garavaglia e Roberto Cavallo.

Il comitato scientifico ha nominato presidente Piercarlo Grimaldi e vicepresidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

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