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Nella classifica sulla qualità della vita Asti recupera cinque posizioni

Nella classifica sulla qualità della vita Asti recupera cinque posizioni

ASTI Il Sole-24 ore ha pubblicato la classifica sulla qualità della vita nelle province italiane. Un responso che tratteggia nel bene o nel male lo stato di salute dei territori, la ricchezza, il lavoro, la cultura, l’ambiente e molti altri indicatori utili a capire dove si vive meglio. Nella classifica generale al primo posto troviamo Trieste incalzata da Milano e da Trento. Chiude la classifica Crotone preceduta da Foggia e Trapani. Nella graduatoria piemontese la prima è Torino (trentunesima, ma perde dieci posizioni) seguita da Novara (trentaduesima, ne guadagna dieci), Cuneo (trentaquattresima, con 14 posizioni in meno classifica), Vercelli (quarantottesima, +5 in classifica), Verbano-Cusio-Ossola (cinquantesima), Biella (cinquantanovesima), Asti (sessantacinquesima, sale di 5 posizioni) e Alessandria (al settantesimo posto).

All’indicatore “ricchezza e consumi” Asti è quarantesima, con i depositi bancari si piazza al sedicesimo  posto con 22.851 euro pro capite tra le famiglie consumatrici (la media nazionale è 18.609,3 euro).
Asti, poi, si attesta al trentaduesimo posto per la retribuzione media annua di un lavoratore dipendente: 22.294 euro (19.523 euro è la media nazionale).  Nell’indicatore “giustizia e sicurezza” Asti è quarantatreesima  nella classifica nazionale, ma i dati peggiori riguardano i furti nelle abitazioni (novantacinquesimo posto con 263,58 denunce ogni 100mila abitanti e una media nazionale di 174.40 denunce). Asti è prima nazionale nel sottoindicatore “Mortalità per incidenti stradali”.

Asti è al centesimo posto nel campo “ambiente e servizi”. Pesano, tra i sottoindicatori, la voce “speranza di vita” (novantatreesima posizione nazionale con 80,9 anni di  media rispetto agli 82 nazionali) e la presenza, o meglio l’assenza, di medici specialisti ogni diecimila abitanti che vede Asti al 104esimo posto, ben sotto la media nazionale (19,5 contro i 28 nazionali).

Paolo Cavaglià

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