VACCINAZIONI È partita questa mattina (giovedì 16 dicembre) in Piemonte la vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni. I piccoli prenotati sono finora 17mila, metà dei quali hanno già ricevuto l’appuntamento. A Torino è stato allestito, in via Gorizia, un centro specifico per i più piccoli. In Piemonte ci sono 240 mila bambini fra 5 e 11 anni.
«Oggi siamo felici: crediamo che questo sia l’inizio dell’ultimo tassello che ci porterà a metterci alle spalle il Covid», commenta il presidente della Regione Alberto Cirio. «Questo è un momento importante e storico, stiamo completando il lavoro di messa in sicurezza della vita e della salute dei piemontesi. Era fondamentale mettere in sicurezza tutti, perché i dati ci segnalano una diffusione molto alta del contagio fra i più piccoli, in quanto sono le fasce che non erano ancora vaccinate. La scienza si è pronunciata in modo inequivocabile e oggi partiamo, dopo avere compiuto ieri il milione di terze dosi inoculate ai piemontesi, e dopo avere raggiunto il 90% degli over 80 che hanno fatto la terza dose».
«Abbiamo voluto usare per i bambini la stessa delicatezza che abbiamo avuto per i più vulnerabili, cioè prendere per mano loro e le loro famiglie», aggiunge Cirio. «Come per i più anziani abbiamo coinvolto i medici di medicina generale, qui abbiamo coinvolto i pediatri: tutte le sigle sindacali hanno aderito all’accordo fatto con la Regione, per cui i pediatri vaccineranno all’interno degli hub dedicati bambini».
«I numeri dei positivi – ha aggiunto – sono alti e ci ricordano quelli del dicembre dell’anno scorso, ma l’occupazione ospedaliera è a un decimo rispetto a quella dello scorso anno. Infatti nel 2020 in questi giorni avevamo il paese chiuso, le località sciistiche chiuse, i ristoranti, i teatri, i musei, i cinema e gli stadi chiusi. Se oggi la situazione è diversa, è perché il vaccino ci sta mettendo in sicurezza».
«Non è una gara – ha sottolineato Cirio – ma il fatto che il Piemonte continui a essere tra le prime Regioni d’Italia per le vaccinazioni è per noi una garanzia di ripartenza».
In Piemonte, ha spiegato Cirio, ci sono 240 mila bambini fra 5 e 11 anni e le preadesioni, aperte venerdì scorso, sono arrivate a quota 17 mila, di cui metà già dotata di appuntamento.
«Il vaccino contro il Covid è un vaccino moderno, molto più leggero di quelli tradizionali che contengono un virus vivo attenuato: dentro al vaccino a Rna messaggero c’è un po’ di zucchero, di colesterolo, sale da cucina. L’unica proteina è il polietilenglicole che è già contenuta in tanti altri farmaci. Non c’è da avere alcun timore. Con questo vaccino abbiamo vaccinato miliardi di persone: i bambini sono piccoli adulti, non una nuova specie vivente». Così il direttore delle malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Giovanni Di Perri che, vaccinando i suoi tre figli di 10,8 e 6 anni, ha dato oggi il via all’immunizzazione dei più piccoli in Piemonte.
«La vaccinazione dei più piccoli – ha affermato Di Perri – è un passaggio emotivamente un pò più delicato, ma vaccinarsi a questa età ha un rendimento molto più elevato rispetto a vaccinarsi nell’età adulta, quindi lasciamo a questi bimbi un’eredità di protezione, magari rinnovabile, che è molto più efficace di quella che potremmo generare più avanti nella loro vita. La memoria che si forma nei bambini è infatti molto più robusta di quella che si può formare nell’età adulta».
«Inoltre in questo momento vaccinare questa fascia di età – ha aggiunto il medico – ci aiuta ad abbassare la curva dei contagi. Lo schermo contro il Covid lo stiamo rinforzando con la terza dose, ma lo faremo anche aumentando il settore demografico coperto dalle vaccinazioni».