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Covid: ’Italia potrebbe aver raggiunto il picco dei contagi

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PANDEMIA L’Italia potrebbe aver raggiunto ieri il picco dei contagi da SarS-CoV2, con un valore medio dell’incidenza di circa 2.200 casi a settimana per 100mila e la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica si stabilizza attorno al 29%, anche se in un giorno è aumentata in 14 regioni.

Il grafico qui sotto rappresenta le medie su 7 giorni in modo da neutralizzare le differenze tra giorni feriali e festivi e mostra come la curva nazionale dei nuovi casi (linea azzurra) abbia smesso di crescere in modo evidente e l’aumento dei contagiati (differenza tra nuovi casi e guariti, linea gialla) abbia iniziato la discesa.

Martedì 18 gennaio secondo i dati del Ministero della salute, i nuovi contagi registrati sono 228.179 e comprendono circa 4mila casi diagnosticati a inizio gennaio in Puglia e comunicati solo ora dopo un ricalcolo.

Nell’ultima giornata l’aumento riguarda anche le vittime: sono 434, mentre ieri erano state 287. Tuttavia anche per quanto riguarda i decessi ci sono state delle aggiunte, la Sicilia ha riconteggiato il numero dei morti riportando solo oggi quelli di alcuni giorni fa.

Il bollettino del ministero riporta inoltre che gli attualmente positivi in Italia sono 2.562.156, con un incremento di 6.878 in 24 ore.

Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 9.018.425 mentre i decessi sono 141.825. I dimessi e i guariti sono invece 6.314.444, con un incremento di 220.811 rispetto al girono precedente. Il tasso di positività è al 15,4%. I pazienti in terapia intensiva sono 1.715 , ossia 2 in meno nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 150. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.448, quindi 160 in più rispetto a ieri.

Una conferma indiretta della probabile inversione di tendenza arriva dal Piemonte, dove per la prima volta dopo 115 giorni la presenza di Covid cala nelle acque reflue. Le analisi di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientali) indicano un trend in discesa sia nel depuratore di Torino che in quelli degli altri tre quadranti, Novara, Cuneo e Alessandria. La variante principale si conferma Omicron.

Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco «abbiamo raggiunto il picco della pandemia dopo la Befana, ne stiamo uscendo, lo penso proprio. E il mese prossimo questa situazione non ci sarà più».

«Non voglio fare previsioni troppo ottimistiche – ha aggiunto – ma credo che in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata oppure entrata in contatto col virus».

Dello stesso avvisto il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri secondo il quale «versosimilmente abbiamo toccato il picco e assisteremo a breve ad una decrescita dei casi che potrebbe portare ad una nuova modifica delle misure per allentare la presa».

I dati di Agenas mostrano che al 17 gennaio la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica è salita in 14 regioni:

  • Abruzzo (30%),
  • Calabria (42%),
  • Friuli (31%),
  • Lazio (28%),
  • Liguria (40%),
  • Lombardia (35%),
  • Marche (28%),
  • Molise (14%),
  • Bolzano (19%),
  • Trento (26%),
  • Puglia (22%),
  • Sicilia (36%),
  • Toscana (26%) e
  • Veneto (26%).

È invece in calo in

  • Val d’Aosta (con -17% torna al 52%) e
  • Basilicata (25%).

Stabile in

  • Campania (29%),
  • Emilia Romagna (27%),
  • Piemonte (30%),
  • Sardegna (15%),
  • Umbria (33%).

Ansa

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