Frodi transnazionali: sequestri nel Savonese per l’inchiesta della procura di Milano

Operazione anti-'ndrangheta: nei guai anche un commercialista astigiano

SAVONESE Il provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare di 25 milioni di euro, disposto dal Procuratore facente funzioni di Milano, Riccardo Targetti, ha interessato anche alcuni edifici nei Comuni del capoluogo rivierasco e del suo hinterland: gli immobili cautelati sarebbero riconducibili a due società, finite sotto la lente degli inquirenti della Guardia di finanza di Milano, per condotte illecite.

Le fiamme gialle hanno anche notificato 38 avvisi di conclusione delle indagini, ad altrettanti imprenditori: i reati ipotizzati spaziano dall’associazione transnazionale per delinquere alla bancarotta, fatture false, usura, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio; secondo le schema dell’accusa gli indagati avrebbero sistematicamente svuotato conti e disponibilità immobiliari di alcune società, attive nel settore del commercio di pneumatici ma anche nell’editoria e costruzione di imbarcazioni.

Le risorse sottratte venivano dirottate verso la costituzione di altre realtà imprenditoriali, libere di operare sul mercato: l’emissione di fatture false – operazione condotta con società di mezza Europa dalla Slovacchia alla Germania  alla Turchia – permetteva infine di generare crediti d’imposta inesistenti evitando il versamento dell’Iva. I proventi venivano indirizzati verso altre realtà attive nel Principato di Monaco, Ungheria, Polonia e Slovacchia, e nell’acquisto di beni immobili, che gli imprenditori detenevano, oltreché nel Savonese, anche nelle province di Pavia, Piacenza e in Sardegna, nell’area di Olbia e Tempio Pausania.

Davide Gallesio

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