A OVADA, in provincia di Alessandria, un caso di peste suina africana è stato riscontrato nella carcassa di un cinghiale. Gli esami sono stati effettuati dall’Istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per le malattie da postivirus. La documentazione, si apprende in Piemonte, è stata trasmessa al ministero della salute, che la notificherà all’Organizzazione mondiale della sanità animale e alla Commissione europea.
Il caso di peste suina può avere conseguenze sul commercio delle carni italiane, con la possibilità che i Paesi che non riconoscono il principio di regionalizzazione possano imporre il divieto d’importazione di tutti i prodotti suini dell’intero Paese in cui la peste suina si è manifestata. L’allarme sul rischio della peste suina era stato lanciato nei giorni scorsi da Confagricoltura Piemonte che aveva parlato di «un forte rischio di diffusione legato all’eccessiva proliferazione dei cinghiali».