BRA L’11 febbraio è la festa liturgica della Madonna di Lourdes, anniversario dell’apparizione a Bernadette Soubirou. È anche la data individuata da san Giovanni Paolo II per la Giornata del malato.
A Bra, l’Oftal (Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes) era solito organizzare una fiaccolata come si svolge a Lourdes. «Purtroppo con la pandemia è difficile organizzare celebrazioni con gli ammalati, del resto le case di riposo non permettono ai degenti di uscire e, per questo, non organizzeremo nulla», dice Dino Dellavalle.
La pandemia ha cancellato anche questo appuntamento ormai da due anni. Forse ci aiuta a riflettere ancora di più su cosa significhi essere malati. Bra e Lourdes tuttavia hanno un filo diretto, non solo per la devozione mariana o per la preziosa ed attiva presenza dell’Oftal.
A Bra esistono due grotte che richiamano la devozione alla Madonna di Lourdes: una nella chiesa dei cappuccini di Santa Maria degli angeli sulla Rocca, l’altra nella frazione Bandito, ai piedi della strada che dalla statale porta a quella che fu Villa Moffa, il seminario voluto da don Orione, dopo aver acquistato l’edificio, ora casa di spiritualità del movimento dei focolarini.
Questa “piccola Lourdes” a Bandito, lungo la strada che porta al centro Mariapoli, in via don Cremaschi, fu costruita da Domenico Rinuadi, un impresario edile, nei primi anni Sessanta del ‘900. Si racconta, che nella pausa del pranzo, che consumava a Villa Moffa, era solito passare qualche momento a giocare nel cortile con i chierici e i seminaristi che a quei tempi erano molti. Posto ideale per chi non può recarsi in pellegrinaggio e vuole regalarsi qualche istante di silenzio e di preghiera. Esperienze preziose e oggi sempre più rare.
Lino Ferrero
